GdS – Balotelli: “Mancini è l’allenatore più in gamba che ho conosciuto e su Icardi dico che..”

Mario Balotelli era tra gli spettatori di Italia-Germania, gara che in passato ha avuto anche la sua prestigiosa firma. La Gazzetta dello Sport ha intervistato il numero nove del Nizza, in un teatro che è stato per tanti anni suo.

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Mio…? No, è di Inter e Milan. Piuttosto è la voglia di vedere dal vivo la Nazionale, mi emoziona sempre. Quando entro in quello stadio mi sembra di sognare

Balotelli che fa un passo indietro, dal Liverpool al Milan e ora al Nizza, agli ordini di Favre.

Sinceramente Favre è stato una scoperta per me. Bravo nella tattica ma anche nella gestione dello spogliatoio. Ma per me l’allenatore più in gamba resta Mancini: fantastico, gli devo tanto. Al secondo posto metto proprio Favre insieme a Mourinho: il portoghese è bravissimo a caricarti, peccato che a un certo punto abbiamo rotto».

Avendo un allenatore migliore per Balotelli dovrà esistere anche uno peggiore: “Non Klopp, non ce l’ho con lui. Si è creata una certa situazione a Liverpool, forse doveva avere più pazienza con me. In realtà la delusione maggiore l’ho avuta da Rodgers. Mi divertivo con lui negli allenamenti, ma nei rapporti è stato un disastro”.

Serie A, ecco come Balotelli vedrebbe un eventuale ritorno: “Prima del Milan c’era stata la possibilità di andare alla Juve, poi non se ne fece nulla. Napoli? Lì vive mia figlia, mi piace. Ma ora ho la testa solo al Nizza”.

Capitolo derby, il pronostico di Super Mario e su chi sarà più decisivo tra gli attaccanti: “Da sempre. Ma preferisco non sbilanciarmi, anche se sono milanista da sempre. Con Carlos ho giocato, mi ricordava Inzaghi. Quando cerca la porta non ha eguali. Con Icardi non ho un’esperienza diretta, ma parlano i fatti: è un goleador di razza. Non ho letto il suo libro, ma ci vuole sempre poco per far arrabbiare i tifosi”.

Berlusconi o Moratti? Di chi ha un ricordo migliore?: “È difficile fare un paragone. Quando ho esordito nell’Inter ero un ragazzino e il presidente mi ha seguito con affetto: non posso che riconoscerglielo. Con Berlusconi ho avuto un rapporto più professionale. A volte ha fatto delle uscite scomode, ma non gli ho mai replicato. Né lo faccio ora”.

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