EDITORIALE – Multa, pizza, “ANCÓRA!”: gracias Milito, Principe del Bernal

Tante cose sono state scritto su Diego Alberto Milito: la somiglianza con Francescoli (da qui il soprannome El Principe), 4 gol nelle 3 finali con l’Inter, il ritorno in Argentina. E tanto, tanto altro ancora.

Stavolta, però, in occasione del suo addio al calcio, può bastare descrivere tre momenti, tre specifiche occasioni per raccontare la storia di Diego Milito.

MULTA – Mercato 2008, Milito vuole fortemente tornare al Genoa, club in cui aveva già militato. Federico Pastorello ha il contratto in mano, tutto firmato, tutto fatto. Ma il tempo è scaduto. Non si demorde, non si molla, la voglia di Diego di tornare in Italia è troppo forte e l’agente lancia il contratto del Principe sopra il box (con parte superiore aperta). Trattativa fatta, il contratto è nella stanza. Una multa di 10.000 euro per questo gesto spregiudicato, che ha però segnato la storia dello stesso Milito, del Genoa, dell’Inter, del calcio italiano e mondiale. Insomma, 10.000 euro mai meglio spesi…

PIZZA – E’ la notta di Roma-Sampdoria. E’ la volata Scudetto, l’Inter ha bisogno di uno stop dei giallorossi per sperare ancora di vincere e realizzare il sogno del Triplete. Milito e Zanetti sono insieme a casa del Principe. Decidono di ordinare una pizza. Bussano al campanello, vanno ad aprire, il ragazzo che consegna la pizza resta incredulo: “Ma voi siete Zanetti e Milito, siete dei grandi!“. Risposta amara, quella di Diego: “Ma se non stiamo nemmeno vincendo lo Scudetto…“. Neanche a dirlo, dopo il vantaggio della Roma, pareggia Pazzini. Diego ha in braccio sua figlia di due mesi, ma nonostante l’insistenza della moglie per farla riposare, il Principe la tiene ancora con sé, perché ha portato fortuna. E ne porterà ancora, perché Pazzini segnerà anche il 2-1: la Samp vince, l’Inter di lì a poco sarà campione d’Italia.

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ANCORA!” – 22. Il numero di maglia di Milito all’Inter, ma anche il giorno di maggio in cui si disputa la finale di Champions League contro il Bayern Monaco: entrambe le squadre sono in odore di Triplete. I nerazzurri nel primo tempo sono andati in vantaggio, neanche a dirlo, con un gol del Principe. Nella ripresa i nerazzurri gestiscono senza troppi patemi d’animo. Minuto 25 della ripresa, Massimo Marianella commenta la partita dal Bernabeu per SkySport. “Eto’o trova Milito, vanno avanti i due attaccanti principi dell’Inter. Milito, una finta, in area, ANCORA!“. Brividi. Brividi lungo la schiena. Un commento partecipato, urlato, sentito da parte di Marianella, e un gol da urlo, con una finta pazzesca e una precisione chirurgica. Una gioia incredibile, da parte di chi sta vivendo un sogno, e da parte di chi lo sta raccontando. “El Principe Diego Milito, la firma lui probabilmente questa finale, questa coppa: è 2-0“. E infine: “El Principe diventa Re nella notte di Madrid“. Una combo devastante per i tifosi interisti e per gli amanti del calcio: un giocatore, mai riconosciuto come uno dei grandi del calcio mondiale, decide la finale di Coppa Campioni, facendo arrivare l’Inter sul tetto d’Europa dopo 45 anni. E un giornalista, telecronista, uno dei migliori in circolazione, che riesce a descrivere ciò che di solito è impossibile descrivere: una gioia, un orgoglio, incontenibili. E riesce a farlo con poche, pochissime parole. Anzi, con una sola: “ANCORA!“.

Multa, pizza, “Ancora“: questa, signori miei, è in sintesi la storia di Diego Alberto Milito, El Principe del Bernal, diventato Re nella notte di Madrid. Grazie di tutto, Diego.

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