GdS – Pioli, il normalizzatore che vuol essere potenziatore

Stefano Pioli si sta immergendo nella realtà dell’Inter, ma la parola normalizzatore, cioè colui che tende a normalizzare una situazione, proprio non gli piace, come ai nerazzurri non piacciono le cose normali.

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Nella prima conferenza stampa con l’Inter la parola che preferisce Pioli è “potenziatore”, colui che arrivato in emergenza può potenziare una squadra che già di per sé non ha equilibrio. La Gazzetta dello Sport riporta che il nuovo allenatore dei nerazzurri ha la risposta secca, pronta e senza timori su tutto e questa è una delle qualità per cui è stato scelto dalla dirigenza, che segue a poca distanza il discorso con Ausilio, Gardini, Antonello e Williams tutti in prima fila.

Le 8 partite in 31 giorni per l’Inter rappresentano subito l’esame di maturità, l’ampia rosa non deve essere un problema ma una soluzione in più per Pioli che vorrebbe che tutti i giocatori avessero l’atteggiamento giusto per ricucire la distanza con la zona Champions League e potersi giocare poi anche il futuro nella compromessa Europa League.

Pioli ha già individuato qualche lacuna, mancanza di passione e cuore che spera rivedere in campo come una manovra più fluida e imprevedibile, riducendo la fase di non possesso palla e l’allenatore cita Giovanni Trapattoni come maestro di allenamenti con entusiasmo e voglia di vincere.

La prima spina di Stefano Pioli sulla carta è Antonio Candreva, i due in passato avevano avuto uno screzio sulla fascia da capitano consegnata a Biglia e non si sono lasciati troppo bene ma l’allenatore non cade nel tranello di dire qualcosa contro il giocatore, va avanti pensando al futuro e non al passato.

Chiusura sulla rosa dell’Inter, dove per Pioli tutti saranno utili, con i centrocampisti che devono accompagnare di più le azioni e gli attaccanti che non dovranno dipendere solo dai gol di Icardi, peraltro a lungo vantato dall’allenatore, compreso Gabigol che ha le prossimo otto partite per far capire che è da Inter, così come Pioli.

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