La Juventus smentisce la Gazzetta, all’Inter non controllano la biografia del capitano: trova le differenze

Nell’edizione di stamattina della Gazzetta dello Sport, la rosea riporta alcune presunte parole dette da Gianluigi Buffon nel dopo Lione, nello spogliatoio appena pochi minuti dopo la patita pareggiata in casa con i francesi. Sul giornale si legge come il capitano bianconero abbia strigliato i suoi: “Così non va, in A si scansano, in Europa no.

Parole che se vere sono molto forti e decise su un argomento che spesso i denigratori della squadra bianconera usano per attaccare i campioni d’Italia. Sono le 10 e mezza ed è già arrivato il comunicato di smentita della società bianconera sul proprio sito, “Dopo verifiche interne si comunica che quanto scrive oggi la Gazzetta dello Sport nell’articolo dal titolo” E Buffon alza di nuovo la voce…” è falso e ha l’unico obiettivo di alimentare un pregiudizio denigratorio nei confronti della Juventus, dei suoi tesserati e dei suoi tifosi.” Queste le parole uscite sul sito ufficiale della squadra della società guidata dagli Agnelli. Parole semplici, dirette e chiare per chi non vuole essere toccato da nessuno in questo modo sui giornali.

COMO, ITALY - MARCH 04: Chief Football Administrator Giovanni Gardini (R) and Sporting Director Piero Ausilio attend the FC Internazionale training session at the club's training ground at Appiano Gentile on March 4, 2016 in Como, Italy. (Photo by Claudio Villa - Inter/Inter via Getty Images)

La società Juventus è la stessa che dopo due settimi posti, è rinata quasi da zero, andando a vincere 5 scudetti di fila. Allora viene quasi spontaneo per un’interista fare un confronto con la società nerazzurra. Una società che sa gestire al meglio i suo tesserati e i propri interessi lo dimostra anche in queste piccole cose, mentre come si definisce un’altra società che non controlla la biografia in uscita del suo capitano? Probabilmente è difficile dare della società a questa organizzazione.

Per non parlare del modo in cui i media hanno trattato Frank de Boer da quando è arrivato in Italia e all’Inter, con frequenti giochi di parole sul suo nome, sintomo di ironia spicciola e di basso livello. E che fa la “società” Inter? Assolutamente nulla, anzi lascia il proprio tecnico completamente solo, anche nelle conferenze stampa in cui sono presenti gli stessi che lo hanno definito “Frank di Burro“.

Per adesso in testa all’Inter c’è un gruppo di persone che ancora non hanno ben capito il ruolo che ricoprono, che cercano sempre di mettere una pezza senza mai prevenire eventuali disagi. Mancano i ruoli, manca la gestione davanti ai media, e questo, anche se non è la causa principale, ricade anche nei risultati in campo.

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