TOTO PANCHINA – Nanchino guarda in Olanda e vuole Hiddink

Mentre gli italiani della società nerazzurra vogliono un italiano sulla panchina più calda d’Italia e cioè Pioli, da Nanchino i proprietari cinesi sembrano più orientati ad un profilo internazionale e comunque straniero.

Chi la spunterà sarà difficile dirlo, ma dopo l’esperienza de Boer sembra si stia guardando ancora in Olanda e prende sempre più campo l’ipotesi Guus Hiddink.

Il mister olandese, non è davvero di primo pelo, è nato l’8 novembre 1946 a Varsseveld, ma ha un’esperienza più che trentennale sulle panchine di mezzo mondo ed un palmares di tutto rispetto.

Le sue esperienze più importanti sono state Psv Eindhoven, Olanda, Real Madrid, Corea del Sud, Russia, Chelsea e Turchia.

Alla guida del Psv si presenta in due trance, dal 1987 al 1990 e dal 2002 al 2006 e con la squadra olandese vince tutto. Nel 1988, dopo esser stato promosso da vice allenatore a guida tecnica e senza un certo Ruud Gullit approdato al Milan, vince Coppa dei Campioni sbaragliando il Real Madrid ed il Bordeaux, Coppa nazionale per tre anni dal 1988 al 1990 e tre campionati di fila, 1987, 1988 e 1989.

Dopo le esperienze Fenerbahce e Valencia, si mette al timone della nazionale orange e dopo un quarto di finale ad Euro’96, arriva fino in semifinale nel mondiale ’98 dove perde ai rigori contro il favorito Brasile.

Dopo aver vinto una Coppa Intercontinentale con il Real Madrid, prende in mano la Corea del Sud e tra polemiche e stupore l’accompagna fino alla semifinale della Coppa del Mondo 2002.

Torna a casa, nel Psv, dove vince altri 3 campionati ed una Coppa d’Olanda e dopo un “giro” sulla panchina dell’Australia, arriva in semifinale ad Euro 2008 con la Russia.

schermata-2016-11-02-alle-08-47-14Prende in mano le redini del Chelsea, lasciate da Josè Mourinho e vince una FA Cup, poi va in Turchia, torna sulla panchina dell’Olanda e dopo il nuovo esonero di Mourinho da parte del Chelsea, prende in mano i Blues in una situazione disastrosa e li riporta in una degna posizione.

Il suo modulo preferito è il 4-2-3-1 e non ci sarebbero troppo problemi, gli unici intoppi potrebbero essere il fatto di non volersi fossilizzare nella parte del traghettatore, anche se lo spitiro nomade e d’avventura accompagna da sempre il tecnico e la poca conoscenza del nostro campionato.

Ma da Nanchino spingono…

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