De Boer al capolinea: la sfortuna non basta più come alibi

La fiducia post Torino non era solo per i tre punti ritrovati, ma per un certo gioco sviluppato, una pressione continua e tante palle gol, anche se la rete decisiva arriva solo all’88esimo. Ora de Boer cade con la Sampdoria e torna lo stesso solito ritornello: resta o viene mandato a casa?

Il calcio ma probabilmente tutti gli sport vivono di risultati, soprattutto se poi parti per lottare ad alti livelli. Il buon Frank ha coraggio e fiducia nel suo lavoro, ma a conti fatti la classifica é deficitaria e non basta più giustificarsi con la sfortuna. Un fattore questo che esiste e colpisce a squadra nerazzurro, ma si può vincere andando oltre la cattiva sorte. deboer

De Boer ha a disposizione una rosa abbastanza lunga con un parco attaccanti praticamente infinito, eppure davanti le uniche cose buone si vedono solo dai cross di Candreva, Perisic o Eder, ma sembrano piu dei palloni buttati li con la speranza che succeda qualcosa. Il talento a deposizione dell’Inter deve poter fare di piu. Stesso discorso che può valere per il centrocampo.

Joao Mario e Banega sono indiscutibilmente due grandi giocatori ma il tempo ha messo in mostra un’evoluzione di entrambi. Non sono certamente diventati scarsi, ma é chiaro che nessuno dei due giocatori sta giocando come potrebbe e forse vorrebbe. Banega deve avere più campo a disposizione per illuminare con le giocate che ha nel sangue, mentre il portoghese si adatta da regista se la squadra gioca e fa la partita, come con il Torino, non come stasera. Pagato 40 milioni, ha fatto vedere grandi cose qualche passo più avanti, prima di allentare il rendimento con il passare delle partite. Con tutta la pazienza e la fiducia possibile, ma qualcuno ha responsabilità per tutto ciò e intanto il tempo sta passando inesorabile.

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