I numeri della crisi: pochi gol fatti e tanti subiti, spesso in svantaggio

Nel caso qualcuno avesse ancora dei dubbi, ormai si può dire: l’Inter è in crisi. Di gioco, di risultati, di organizzazione. Nulla, finora, sembra salvarsi in questa prima parte di una stagione che rischia di essere già andata in archivio per i colori nerazzurri. Con il peggio che deve ancora essere allontanato. Una crisi che, oltre da un ambiente cupo e uno spogliatoio disunito, passa anche, inevitabilmente, dai numeri. Numeri che parlano di un’Inter incapace di attaccare, di difendere e di reagire. Insomma, quasi impossibilitata a fare tutto ciò che servirebbe per portare a casa il risultato. Ma passiamo alle statistiche. fb_img_1477303768739

In 9 partite di campionato, l’Inter ha conquistato 11 punti a disposizione su 27, frutto di 3 vittorie con Pescara, Juventus ed Empoli, 2 pareggi con Palermo e Bologna e 4 sconfitte (di cui 3 di fila con lo stesso risultato, 2-1) con Chievo, Roma, Cagliari e Atalanta. Una media punti di appena 1,22, la seconda peggiore della recente storia nerazzurra, soprattutto considerando un calendario che, finora, ha visto solo due scontri diretti (con i giallorossi e i bianconeri). Un’Inter che, in casa, ha conquistato solo 5 punti su 12, mentre 7 sono quelli ottenuti in trasferta, dove però sono arrivate 3 sconfitte. Numeri sconvolgenti, che addirittura peggiorano quando si tratta dei gol: solo 11 gol fatti e ben 12 subiti, una media leggermente superiore, in entrambi i casi, al gol a partita. Insomma, davanti c’è una mancanza di idee e di precisione, oltre che di degni sostituti di Icardi. Il capitano nerazzurro ha segnato 6 di questi 11 gol, e il suo più diretto “inseguitore” nella classifica interna è Perisic, con 2 reti. Dal punto di vista dei gol stupiti, il dato è a dir poco agghiacciante: 12 gol subiti in 9 partite sono una media da retrocessione, se consideriamo gli 11 gol subiti dall’Empoli, terzultimo. In questa prima parte di campionato, l’Inter ha terminato con 2 gol subiti ben 4 partite, tutte poi perse. Solo una volta, inoltre, i nerazzurri hanno mantenuto la porta inviolata: nello 0-2 in trasferta proprio contro i toscani.

L’atteggiamento, inoltre, è, come già detto, uno dei grandi problemi della squadra: in 9 partite, l’Inter è andata sotto praticamente in ogni partita ad eccezione della già menzionata trasferta del Castellani e della partita con il Cagliari a San Siro, contro cui è per di più arrivata una sconfitta. 7 volte partita da situazione di svantaggio, con le sole rimonte completate ai danni di Pescara e Juventus. Spesso, e questo non è un dato statistico, ma comunque sotto gli occhi di tutti, l’Inter scende in campo senza la giusta grinta, disputando spesso intere frazioni di gioco ben al di sotto della decenza, come contro Atalanta, Cagliari e Chievo, giusto per citarne qualcuna. E, una volta ottenuto il risultato, succede l’impensabile: i nerazzurri si fanno sopraffare dalla paura, o dalla troppa eccitazione, e il sentimento prevale sulla ragione, la disorganizzazione sull’organizzazione, mettendo quindi in pericolo, o addirittura rovinando, quanto precedentemente fatto di buono, come contro il Cagliari e dopo i momentanei pareggi ottenuti contro la Roma e contro i bergamaschi ieri.

Insomma, spesso la fiducia è ciò che permette ad una squadra di risollevarsi, spesso sono i risultati: una vittoria è contagiosa, vincere aiuta a vincere, tutto quello che volete. Ma trovare un briciolo di ottimismo dietro questi numeri è un’impresa, degna del più grande dispensatore di sorrisi del mondo.

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