Bolingbroke rassicura De Boer: “Frank è qui da poco, vogliamo dargli il tempo necessario. L’Inter con Suning tornerà al top”

Dopo un inizio di stagione molto deludente rispetto alle aspettative, arriva un’importante rassicurazione in merito al futuro di Frank de Boer come tecnico dell’Inter. Le parole arrivano dal CEO del club Michael Bolingbroke, che ai microfoni del San Francisco Chronicle ha parlato lo scorso 6 ottobre nella conferenza “Leaders in Sport business” pubblicata oggi da AP.

Non sono mancate ancora parole di rassicurazione al tecnico olandese:Frank è arrivato in Italia dieci giorni prima dell’inizio del campionato, per cui vogliamo dargli tutto il tempo. Poi, comincia a parlare della sua esperienza in nerazzurro accennando ad un piano di cinque anni per risollevare le sorti del club: “Quando sono arrivato nel 2012, mi è stato affidato un compito: quello di fare dell’Inter un club di successo, dentro e fuori dal campo. Tornare in Champions League, restarci in maniera costante, e fare soldi, senza perderli”.

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L’ex manager del Manchester United è convinto che l’arrivo dei cinesi di Suning sarà decisivo per la svolta nerazzurra: “Pensano che come club abbiamo completamente sottostimato il valore della presenza del brand in Cina e che siamo stati colpevoli di non avere esplorato abbastanza il mercato cinese. Quando ci sediamo seduti al tavolo con loro, ci hanno chiesto perché non avevamo tanti sponsor in Asia. Ma se è tutta una questione politica, perché dicono che una priorità è non perdere soldi? Come club europei, è difficile penetrare in Asia a meno che non si possa contare su una testa di ponte. Se non si ha un Suning al proprio fianco, non si può avere accesso a certi business in Cina. Con il loro arrivo si aprono per noi opportunità mai viste”.

Bolingbroke racconta anche un aneddoto sull’approccio di Suning alla nuova realtà: “Hanno voluto studiare il nostro sistema delle academy, passando molto tempo su questo aspetto. Il loro obiettivo è fare del Jiangsu Suning la squadra leader in Cina, ma senza importare troppi giocatori, bensì cercando di sviluppare il più possibile i loro talenti”. E il dirigente nerazzurro chiude così: “Se non riusciamo a vincere trofei per noi è un flop. E non si può vincere se si compromette l’equilibrio di una squadra per prendere un giocatore  solo per far piacere agli sponsor”.

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