LA PARTITA AI RAGGI X – Inter-Bologna: pareggio amaro, è già un’Inter João Mário dipendente?

Pareggio interno amaro per l’Inter di Frank De Boer, a San Siro il Bologna di Donadoni strappa un punto prezioso confermando l’ottimo stato di salute. Il tecnico olandese ha dovuto far fronte anche a due pesanti assenze dell’ultimo minuto come quella di Murillo e sopratutto di João Mário, non sono mancate nemmeno le sorprese iniziali di formazione. Bruttissima la prova del francese Kondogbia che viene sostituito dopo appena 28′ da un Gnoukouri più dinamico che ha modificato decisamente l’andamento della partita. L’assenza del portoghese a centrocampo ha tolto molto sopratutto nella fluidità e nella velocità del possesso palla visto in queste ultime uscite, senza tralasciare il fattore dei palloni persi da tutta la squadra, ben 43.

LE SCELTE DEI DUE TECNICI – Un’Inter che viene schierata da De Boer con un 4-2-3-1 che nel corso della partita si è trasformato anche in un 4-3-3 o in un 4-4-2. Davanti ad Handanovic, l’olandese lancia dal 1′ il classe ’95 Miangue, che va a sostituire sulla fascia sinistra uno stanco D’Ambrosio. Ranocchia, invece, prende posto in difesa accanto a Miranda per sopperire l’assenza di Murillo. Sulla destra confermato SantonA metà campo Medel insieme Kondogbia mentre Banega fa da jolly sia nel ruolo di trequartista e sia come terzo di centrocampo in fase di non possesso. Sulle fasce uno straripante Perisic sulla sinistra e con un pimpante Candreva sull’out di destra. In avanti spazio al capocannoniere della serie A, Mauro Icardi. Il Bologna viene a Milano con i molti dubbi legati e poi sciolti dal mal di trasferta rispondendo con il consueto 4-3-3, l’unico cambio rispetto alla partita giocata mercoledì scorso contro la Sampdoria, è l’impiego di Krafth al posto di Masina.

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LA PARTITA – L’Inter, dopo il fischio d’inizio, prova sin subito a metterci l’intensità giusta organizzando un pressing molto alto, ma si intravedono immediatamente le prime sbavature difensive. I due centrali, in primis Ranocchia, sono costretti ad utilizzare i lanci lunghi poiché il Bologna parte con un atteggiamento molto attento, cercando sin da subito di pressare il centrocampo neroazzurro per evitare di far circolare il pallone. La mediana interista soffre tantissimo, molti sono i palloni persi e sopratutto si intravede un fraseggio molto lento, il tutto dovuto anche al lavoro sporco di Nagy che non fa respirare un attimo Banega, l’argentino cerca comunque in tutti i modi di rompere gli equilibri abbassandosi moltissimo nella linea dei due centrocampisti. In avanti Icardi cerca di far alzare la propria squadra con un pressing che arriva addirittura fino a Da Costa. Minuto 14′, il Bologna passa in vantaggio: Kondogbia perde un pallone a centrocampo velenosissimo, è Taider a recuperare la sfera e a servire immediatamente Verdi sulla destra che, a sua volte, ridicolizza l’intera difesa interista; accentrandosi serve Destro lasciato inspiegabilmente solo e trafigge un non perfetto Handanovic. La rete avviene anche per l’errore della mancata diagonale di Santon che è in ritardo nella chiusura. Al 28′ arriva l’episodio che cambia l’atteggiamento dei padroni di casa, fuori un impalpabile Kondogbia. protagonista in negativo per il gol incassato e per essersi nascosto durante la prima mezz’ora. Dentro un più dinamico Gnoukouri, che cerca sin da subito di mettere ordine attraverso le verticalizzazioni oppure allargando il gioco sugli esterni offensivi. L’asse Perisic-Candreva è molto caldo, ci provano in tutti i modi, il croato è pericoloso con le sue incursioni mentre l’italiano è una macchina da assist. Il gol del pareggio arriva appunto grazie a loro, fatale l’ errore in fase di impostazione del Bologna, Candreva alza la testa e sulla destra trova un Perisic tutto solo che di piatto realizza un gol bellissimo. Il copione della partita è cosi per tutto il secondo tempo, con un Inter che prova a portarsi in vantaggio sopratutto sfruttando gli esterni ma il Bologna è molto organizzato, Donadoni schiera 10 giocatori dietro la linea della palla con il solo Destro davanti pronto a ripartire in contropiede. Nella seconda frazione, i felsinei però calano un pò dal punto di vista fisico lasciando all’Inter l’opportunità di far girare più velocemente la palla. Nel finale entrambe le squadre hanno l’opportunità di passare addirittura in vantaggio: è provvidenziale l’intervento di Ranocchia su Verdi quando il Bologna riparte in velocità ma non quando al 95′ ha l’opportunità di testa di siglare, da solo, in area di rigore,  la rete del vantaggio.

SORPRESA MIANGUE, RANOCCHIA SFORTUNATO- Il quartetto difensivo soffre sopratutto la velocità dei giocatori offensivi bolognesi, ma nel complesso, gol escluso, la prova è stata appena sufficiente. L’esordio dal 1′ di Miangue è stata tra le note positive della partita. Il belga sembra non aver subito la pressione: parte con molto coraggio, cresce in fase offensiva nella seconda frazione di gioco quando dà un mano a Perisic, chiude bene le diagonali difensive ma nel gol di Destro è in ritardo su Verdi che con un passo sicuramente diverso, lo brucia. Per Santon la “solita partita”, fa il compitino, solo al 60′ arriva la prima sovrapposizione, con due esterni cosi è troppo poco. Per Miranda partita attenta, mette in campo tutta la sua esperienza ed è bravo a chiudere Destro in più occasioni. Capitolo Ranocchia: sembra che non debba trovare momenti di gloria con la maglia neroazzurra, il centrale, a parte l’errore sul gol che è di tutto il reparto, realizza una prova di carattere, tanta determinazione e tanta voglia di dimostrare ma al 95′ ha la palla che può cambiare le sorti della partita e della sua avventura con l’Inter ma archivia il tutto cestinando in maniera clamorosa l’enorme opportunità.

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MEDEL SOFFRE, GNOUKOURI FARO, KONDO QUANTO VALI?- Se l’Inter non è riuscita a centrare la quarta vittoria consecutiva è sicuramente per demerito di un reparto di centrocampo che ha sofferto tantissimo. Medel non è stato il solito, recupera si tanti palloni, ma sembra aver accusato la terza partita in pochi giorni, il suo lavoro da collante tra difesa e centrocampo è macchiato dalla prova di Kondogbia dove molte volte è costretto a intervenire sui suoi errori. Il francese perde molti palloni, soffre la brillantezza dei centrocampisti del Bologna, si nasconde in fase di costruzione ed è fatale l’errore sul gol del Bologna. Con Gnoukouri in campo, l’Inter cambia: l’ivoriano mette ordine, tocca al massimo 2 volte il pallone per poi scaricarlo in orizzontale per Icardi oppure smistandolo sugli esterni. Banega soffre tantissimo per via di Nagy, Donadoni gli affida il compito sporco di stargli addosso, ma le qualità dell’argentino sono immense, è lui il vero jolly ma non riesce ad esprimersi come vorrebbe se non con qualche tiro dalla distanza.

ESTERNI CAPOLAVORO, ICARDI SOFFRE- Se avevamo bisogno di risposte sulle cifre spese per Perisic (l’anno scorso) e Candreva (quest’anno) le abbiamo avute. Il croato spinge maledettamente sulla sinistra, Krafth probabilmente a fine partita si sarà preso un’aspirina, le sue incursioni e cosi come quando si accentra centralmente lo rendono devastante ed imprevedibile. Dall’altra parte Candreva è una macchina da cross, poco supportato da Santon, l’esterno romano realizza una buon prova sopratutto in fase propositiva. De Boer al 70′ lo sposta in interno di centrocampo quando entra Eder ma è un peccato vederlo in quella posizione. Icardi lotta molto con la statura dei centrali del Bologna, il suo pressing a tutto campo lo premiano per l’impegno sopratutto quando in due circostanze è a centrocampo a recuperare sull’avversario, nel secondo tempo ha una palla importante da spingere a rete ma la cicca clamorosamente.

DE BOER, QUANTO E’ IMPORTANTE JOÃO MARIO? Perdere 7 punti con Chievo, Palermo e Bologna e vincere con la Juventus lascia davvero l’amaro in bocca. Nelle tre partite l’assente di lusso era stato João Mário che era stato fondamentale per gli equilibri della squadra nelle tre vittorie consecutive. Con i felsinei è mancato l’ordine che detta quando imposta, è mancato l’equilibrio tra Banega e Medel ed è mancato quel pizzico di imprevidibilità che dà agli avversari. A De Boer il compito di colmare questo equilibrio e magari reinserendo, gradualmente, Brozovic perchè Kondogbia non sta dimostrando il prezzo pagato.

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