SpazioInter’s Stories – Il micidiale Spillo nerazzurro: Alessandro Altobelli

Sonnino, sulla sommità del Colle Ceraso, tra Latina e Terracina: lì, ad un passo dalla pianura pontina, nasce il 28 novembre 1955 Alessandro Altobelli. Spillo è il suo soprannome, nato sia per la sua struttura longilinea che, soprattutto, per la notevole intelligenza tattica che lo portava ad incunearsi nelle difese avversarie, pungendole mortalmente. L’infanzia del piccolo Altobelli trascorreva tra fumetti e corse in bicicletta, inseguendo un pallone che amava colpire di testa, forte della sua altezza. La scuola non faceva per lui: meglio il mestiere da macellaio che la conoscenza della ricca storia pontificia di Sonnino. Ma il calcio ha un richiamo troppo forte per Alessandro: vuole emulare le gesta di Rivera e Mazzola, da sempre suoi idoli. E così finisce la carriera da macellaio e comincia quella di bomber inarrestabile.

LATINA, TRAMPOLINO DI LANCIO –  Spillo iniziò la sua carriera nella squadra del suo paese, anche se ben presto fu notato dal Latina che militava in Serie C. È il 1973, l’anno della prima stagione da professionista: per il rookie Altobelli arriveranno 7 goal, quasi la metà delle 15 totali messe a segno dal Latina, retrocesso, però, in Serie D. Le sue qualità attirarono sin da subito le attenzioni di società rinomate: Lazio e Roma si contesero l’attaccante, ma tra le due litiganti la spuntò il Brescia di Soleri. Spillo, a soli 19 anni, era già in Serie B.

LE RONDINELLE PER SPICCARE IL VOLO – Brescia, una tappa fondamentale per la crescita dell’attaccante laziale: saranno tre stagioni di gioie e dolori, di sfide e rimpianti, in cui Spillo siglerà 26 reti, sfiorando la promozione in Serie A nel 1975/1976 (11 goal), ma rischiando anche la retrocessione in Serie C (13 goal) nell’ultima stagione con la squadra lombarda. A Brescia si consolidò, inoltre, una coppia destinata a fare la fortuna dell’Inter. Infatti, nelle rondinelle era presente un centrocampista dai piedi raffinati che sarebbe diventato uno dei grandi numeri 10 della storia nerazzurra: Evaristo Beccalossi. Così, nonostante le maggiori attenzioni erano riservate a Paolo Rossi (21 reti) e Pietro Paolo Virdis (18 reti), l’Inter decise, nell’estate del 1977, di colorare di nerazzurro quello Spillo micidiale.

L’UOMO DELLA RINASCITA NERAZZURRA – L’estate del 1977 fu quella dei lavori in corso in casa Inter: c’era la necessità di ricostruire una squadra con Facchetti come anello di congiunzione tra passato e presente nerazzurro. La Beneamata, così, decise di puntare sui giovani ed uno di questi fu Alessandro Altobelli. L’attaccante, però, non fu accolto nel migliore dei modi: epiteti come “bamboccione tutto pelle e ossa” o altobelli2cicciobello” erano spesso lanciati dai tifosi, scettici sulle doti di un attaccante che un anno prima calcava i campi della cadetteria ed ora aveva il compito di trascinare l’Inter verso la rinascita e la gloria. 11 settembre, esordio casalingo contro il Bologna: arriva una sconfitta ed i tifosi sono delusi dalle prestazioni dell’attaccante. Un solo squillo: stacco di testa, palo e San Siro che rumoreggia. L’inizio non è dei migliori, ma Spillo riesce ad insinuare nella mente dei tifosi il seme del dubbio.

PRIMI GOAL E TROFEI – Tempo un mese ed arrivano due goal, entrambi di testa. Tifosi soddisfatti? Macché! “Segna solo di testa” era la frase più ricorrente: le parole restano tali perché Spillo era bravo a zittire a suon di goal. La prima stagione si chiuse con 14 reti, di cui 4 in Coppa Italia che l’Inter conquistò 39 anni dopo la prima volta: il bamboccione si trasformò in Spillo. La seconda stagione, avara di soddisfazioni per l’Inter, si concluse con un gran bottino per il centravanti laziale: 19 reti, di cui 11 in campionato, 7 in Coppa delle Coppe (capocannoniere) ed 1 in Coppa Italia. Quella fu soltanto la stagione della quiete prima della tempesta dello Spillo nerazzurro: campionato 1979-1980, Altobelli trascinò, a suon di goal, l’Inter alla conquista del dodicesimo scudetto, nove anni dopo l’undicesimo. 22 reti stagionali: 15 in campionato, 4 in Coppa Italia e 3 in Coppa Uefa. La partita più bella? Inter-Juventus 4-0: tripletta di Altobelli chiusa da Murano per un poker storico. Arriverà il debutto in Coppa dei Campioni: altre 4 reti sino in semifinale, in cui, però, il Real Madrid eliminò l’Inter. Goal sempre goal per Spillo: stagione 1981-1982 è capocannoniere (9 reti) della Coppa Italia che l’Inter conquisterà per la terza volta nella sua storia. Grazie alla sua notevole media realizzativa conquistò il posto per il Mondiale del 1982 in Spagna.

IL TRIONFO MUNDIAL – L’avventura in Nazionale iniziò nel campionato Europeo, quando Spillo venne convocato da Bearzot. I primi due goal furono realizzati contro il Portogallo in amichevole, mentre la rete più importante della carriera di Altobelli fu quella nella finale del campionato del mondo conSpillo Altobellitro la Germania. Entrato al 7’ minuto del primo tempo al posto di Graziani, lo Spillo nazionale realizzò il 3-0 temporaneo, quello che fece gridare di gioia gli italiani così come Pertini che esclamò: “Non ci prendono più, non ci prendono più”. E come se non bastasse questo goal rappresentò un record: Altobelli fu il primo giocatore a realizzare un goal in una finale mondiale partendo dalla panchina. Il suo miglior mondiale fu quello del 1986 in cui cercò di trascinare una Nazionale con troppi reduci del mondiale 1982: con 4 reti fu il miglior marcatore azzurro della rassegna che si concluse mestamente con l’eliminazione agli ottavi di finale. L’ultima presenza in azzurro è stata quella del campionato europeo del 1988 in cui siglò l’ultima rete in maglia azzurra contro la Danimarca. Il bilancio in Nazionale è di tutto rispetto: 61 presenze e 25 goal, sesto all time.

I RECORD DELLO SPILLO – Altobelli ha indossato la maglia nerazzurra per 11 stagioni, per un totale di 469 presenze e 209 goal che lo pongono al secondo posto della classifica dei marcatori dell’Inter di tutti i tempi, dietro all’inarrivabile Meazza (284). Però è il miglior marcatore della Coppa Italia con 56 reti, divise tra Brescia, Juventus e soprattutto Inter (46 goal) e il massimo cannoniere nelle competizioni Uefa per club nell’Inter con ben 35 marcature. La media di reti stagionali dello Spillo nerazzurro è stata impressionante: tolta la prima stagione (14 reti), Altobelli non è mai sceso sotto la soglia dei 15 goal, raggiungendo quota 209 marcature. Infine, per 14 volte è stato il miglior marcatore della propria squadra: 2 volte a Brescia, 11 volte all’Inter ed 1 volta alla Juventus.

LO SGARBO BIANCONERO –  I dissapori col Trap nelle ultime due stagioni nerazzurre portarono Spillo a lasciare l’Inter. Dopo l’Europeo del 1988 in cui Altobelli dimostrò di poter dare, ancora, qualcosa al calcio, macchiò la sua carriera nerazzurra con un bianco stantio e torinese. Infatti, Boniperti convinse il giocatore nerazzurro, rimasto senza contratto, a vestire la maglia bianconera, visto che la Juventus non aveva un valido centravanti: poco male per l’Inter, peggio per la Juventus. Altobelli si perse lo scudetto dei record dell’Inter del Trap, siglando soltanto 4 reti in campionato con la Vecchia Signora e subendo il primo infortunio della carriera. Sarà, però, solo una piccola macchia indelebile di un centravanti che ha fatto la storia dell’Inter. Infine, chiuse la carriera al Brescia, sedici anni dopo la prima avventura al club lombardo.

LO SPILLO LETALE – Altobelli è considerato uno dei migliori goleador italiani: rapacealtobelli, opportunista e letale in area di rigore e capace, soprattutto, di un gran colpo di testa. È stato un gran leader nerazzurro, attraversando più di un decennio, e tra campioni che arrivavano, i suoi goal c’erano sempre, immancabili. Un attaccante apparentemente distratto, quasi un fantasma in campo, ma inaspettatamente letale. Un’altra particolarità erano le esultanze: pacate con una semplice mano alzata, senza mai togliere la maglia, anche in reti particolarmente importanti. Altobelli è un’autentica bandiera nerazzurra, a volte dimenticata, ma da ricordare assolutamente: bomber così sono rari nel calcio.

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