MATCH ANALYSIS – Empoli-Inter, prova del 9 per i nerazzurri: sfida da vincere in mezzo al campo

Turno infrasettimanale alle porte, la truppa di Frank De Boer è chiamata a confermare la brillantissima prova di Domenica sera contro la Juventus. Il tecnico olandese dovrà fare a meno dello squalificato Banega e dovrà inventare qualcosa per colmare questa pesante assenza. Un’Inter che andrà in scena al “Castellani” di Empoli del debuttante Martusciello, i toscani non battono i nerazzuri dall’anno 2005\06 , quando Marco Materazzi fu protagonista di incredibile autorete e inoltre sono a secco di vittorie in Serie A da ormai 7 turni.

I NUMERI DELL’EMPOLI – Un avvio di stagione sicuramente non esaltante quello dell’Empoli, la squadra allenata da Martusciello fatica a guadagnare punti ma allo stesso tempo si denota che è ancora in fase di rodaggio con i nuovi dettami tattici che devono essere assimilati al meglio. Esaminiamo alcuni dati della squadra empolese. Nelle prime tre giornate, il tecnico campano, ha utilizzato Pelagotti come portiere e solo nell’ultima giornata disputata ha inserito il giovanissimo portiere, di proprietà della Roma, Lukasz Skoropuski. I due portieri sono nel top 10 per quanto riguarda le parate effettuate: i due estremi difensori, infatti, hanno totalizzato 14 parate totali, quasi a sottolineare la vulnerabilità difensiva della propria squadra. La difesa, con le partenze di Tonelli e Mario Rui, ha perso un pò di compattezza ma, dall’altra parte, si è rilevata decisiva in fase di realizzazione, siglando le uniche due reti fin qui realizzate. Bellusci, ritornato da poco in Italia dopo la parentesi inglese, è il difensore che ha percorso più km nel suo reparto, ben 9.602, rilevandosi anche uomo bonus sia come marcatore e sia come assistman. I toscani, in queste prime quattro giornate, hanno la media più bassa in termini di gol, solo 2 (0.5 a partita) ed entrambi sono stati realizzati nell’unico incontro vinto fino ad adesso a discapito del Crotone. Capitan Croce e compagni , in questa prima parte di campionato, hanno calciato in porta per 32 volte: 19 inquadrando lo specchio e per 13 volte hanno mancato il bersaglio. Saponara è risultato tra i più pericolosi e tra i più in forma: al 15° posto per quanto riguarda i tiri in porta (5 totali), 6 occasioni create e ben 10.430 i chilometri percorsi. In attacco, Big Mac Maccarone e compagni sono ancora a secco, infatti,  anche l’ex attaccante del Palermo Alberto Gilardino, non è riuscito ancora ad entrare nei meccanismi tattici, nelle sue 4 presenze ha calciato una volta sola in porta, creando solo 3 occasioni ma lavorando molto di più per la squadra.

joao-mario-juve-2L’ATTEGGIAMENTO DIFENSIVO – Nel consueto 4-3-1-2 disegnato da Martusciello in questo avvio di stagione, si sono evidenziati molti problemi in fase difensiva. La squadra non ha ancora sfruttato al meglio i propri terzini: sappiamo tutti che Pasqual è un giocatore esperto e sopratutto dotato di un buon piede, il terzino sinistro non è ancora riuscito a mettere in mostra questa grande qualità andando poche volte in fondo a crossare. Cosi come l’interista Dimarco, il classe ’97 ha sostituito Pasqual nella trasferta di Udine, ma anche lui non è riuscito a far evidenziare le qualità che possiede con il piede mancino. A destra invece c’e Laurini, la sua velocità potrà mettere in difficoltà gli esterni dell’Inter considerando anche i problemi visti lungo le fasce per i neroazzurri, ma il francese concede molto in fase di ripartenza. I centrali, invece, hanno mostrato fin qui poca compattezza, facendosi facilmente bucare in più circostanze. L’Inter dovrà tener conto anche nell’atteggiamento difensivo nei calci d’angolo, la squadra ha più volte adottato marcatura a zona ma vedremo se il tecnico empolese modificherà questo scelta per via delle immense qualità dei neroazzurri nel gioco aereo.

IL CENTROCAMPO, REPARTO FORTE – La squadra nonostante i suoi soli 4 punti conquistati ha avuto un predominanza sugli avversari nel possesso palla. La maggior parte della conclusioni create si sono sviluppate proprio nella zona centrale del campo. Il tecnico, in queste prime giornate, ha alternato molto uomini li in mezzo creando una linea che avesse il giusto mix di qualità e quantità. Croce si è rilevato tra quelli più utilizzati poiché detiene le caratteristiche adatte per recuperare palla ed inserirsi in area, il capitano è sempre stato aiutato da giocatori di grossa qualità e sopratutto spregiudicata giovinezza come Josè Mauri, Tello, Maiello o Krunić ma anche da giocatori dalle spiccate doti fisiche come Buchel o Dioussé. Il centrocampo lavora molto bene in entrambe le fasi di gioco ma anche grazie a Saponara che si abbassa in molte situazioni a prendersi il pallone e a cercare l’immediata verticalizzazione oppure il tiro in porta.

LA FATICA DEGLI ATTACCANTI – E’ vero che siamo ancora alle primissime battute di questo campionato ma l’Empoli sta arrancando anche per via dei suoi attaccanti che fanno fatica ad andare a segno ma che aiutano moltissimo la squadra in fase di ripiegamento. Martusciello non ha potuto fare a meno della brillantezza fisica di Pucciarelli : veloce e rapido quando viene servito in verticale è sempre partito tra i titolari mostrandosi sempre un problema per le difese avversarie poichè non lascia tanti punti di riferimento. Probabilmente sarà l’età ma Maccarone e Gilardino non sono ancora entrati nella loro forma ottimale e sopratutto la squadra non ha ancora sfruttato al meglio le qualità nel gioco aereo dei due espertissimi bomber. Avere Pasqual o Dimarco significa avere la possibilità di avere una quantità industriale di assist ma tutto ciò non si è ancora visto.

INTER, OGGI SI DIVENTA GRANDI – Ora sta a Frank De Boer confermare quanto di buono è stato visto nella sfida contro la Juventus,  sicuramente ci sono enormi differenze tecnico-tattiche, l’Inter dovrà star attenta sopratutto nelle corsie laterali e nel gioco aereo oltre che a perdere pochi palloni possibili perché nell’immediato recupero e nella pronta verticalizzazione possono creare qualche scompiglio. Si diventa grandi vincendo queste partite senza mai dimenticare quanto grandi si è stati nel derby d’Italia, si è vinto una battaglia ma non la guerra.

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