La cura Crack De Boer, il calcio totale ma al contrario

Col senno di poi è facile dar sfogo alle critiche, ma siccome l’Inter ha un’anima nobile e pazza si riesce anche a toccare il fondo in un’estate in cui si pensava di aver già visto di peggio.

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Frank de Boer pensava di aver toccato il fondo l’8 maggio con il suo Ajax, correva l’ultima giornata di Eredivisie e quel Milik tanto osannato ora a Napoli non riusciva a segnare al De Graafshap poi retrocesso, col risultato di una festa, ma organizzata dal Psv Eindhoven per la vittoria insperata del campionato.

E’ una premessa, ma tanto basta, quel de Boer compassato, spaesato e silenzioso che ora si vede all’Inter ha le stesse sembianze dell’allenatore dei lancieri che all’ultima curva perdeva un titolo ormai già vinto. E allora, prima domanda, che cos’ha mai fatto de Boer per meritare l’Inter e per ereditare questa Inter? Misteri della fede ma in compenso la sua cura e il suo progetto sono ad un bivio e la salita di domenica equivale al Mortirolo, c’è la Juve tritatutto in campionato e abulica in coppa, arrabbiata per lo 0-0 di Champions e smaniosa di fare uno scherzo a San Siro.

Ad oggi non si sa come e che idea abbia de Boer sul gioco, esordio col 3-5-2 mazzarriano che esalta il Chievo, riproposizione di Santon col Palermo e festa vicina alla Sicilia, Handanovic che salva il tecnico dal tracollo di Pescara e ora, diremmo anche finalmente viste le illusioni, il tracollo in coppa. Non esiste nessun alibi, i giocatori che sono scesi in campo ieri erano quelli descritti come rabbiosi per essere seconde linee e pronti a scalare le gerarchie, ma ciò che allarma è la compassione di de Boer, una qualità che un allenatore dell’Inter non deve MAI avere.

Si parla già di un tecnico friulano nel dopo de Boer, un tale Fabio Capello che solo a guardarlo in faccia scatena terrore, un allenatore già capace di conquistare Roma, piazza che per difficoltà si avvicina all’Inter. Prima però si attende con ansia il Derby d’Italia, spartiacque di una stagione nata male e che prosegue sempre peggio, con Napoli e giallorossi che intanto prenotano il secondo ed il terzo posto per la Champions: bisogna tornare in carreggiata, prima che sia (già) troppo tardi…

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