Financial Far Play, i ricchi lo evitano, i poveri piangono. Il Psg fa scuola, l’Inter lo studia

Michel Platini, primo promotore della causa, e l’esecutivo Uefa, nel 2009 ebbero la grande idea di dar vita ad un progetto, il Financial Fair Play. Questo progetto aveva (diciamo anche che ha) come obiettivo quello di ridurre l’enorme distanza tra i club più ricchi del mondo, e gli altri. Tutto dovuto al fatto che i grandi club ormai lo erano più economicamente che a livello sportivo. Probabilmente tutto nacque quando il Real Madrid si portò a casa Cristiano Ronaldo per 94 milioni, molto di più dei 110 per Pogba di oggi, con il valore economico dei calciatori che è sballato totalmente (per chiedere spiegazioni, consigliamo il Psg e David Luiz, pagato dai francesi 60 milioni…)

Oggi, 7 anni dopo, abbiamo una certezza. Il Real spende quanto prima e più di prima, il Psg lo stesso (magari spende anche meglio), il Manchester United non ne parliamo neanche. Ma anche Bayern, Man City, Barcellona. Insomma, le grandi d’Europa di 7 anni fa, sono ancora più grandi oggi. Questo perchè la fenomenale idea del FFP ha portato l’Uefa a dar fastidio a club come Inter, Milan e Roma, che forse assieme non fanno la metà del bilancio di una delle squadre nominate prima.

Riassumendo, senza andare a spiegare passo dopo passo cos’è il ffp e come funziona, il risultato dell’operato di Platini è stato: i ricchi fanno quel che vogliono, i poveri devono vedere come evitare le multe Uefa, magari prendendo esempio dai ricchi. Ed è proprio questo che l’Inter potrebbe fare, ora che Zhang Jindong, a capo di una società come Suning, ha preso il posto di Thohir e Morattiibrahimovic_psg_debutto

In queste ore il Paris Saint-Germain sta per chiudere il nuovo contratto con il Qatar Tourism Authority da 175 milioni di euro l’anno (CENTOSETTANTACINQUE!). Una cifra incredibile, che neanche la Chevrolet al Manchester United, giusto per dire la squadra più seguita del mondo. C’è da dire che il contratto è al vaglio dei consulenti legali dell’Uefa, per essere sicuri se l’accordo non va contro i paletti dell’organizzazione che dirige il calcio mondiale. Dalla Francia dicono che non sia affatto un problema e siamo vicini alla chiusura ufficiale del contratto di sponsorizzazione. Quindi la QTA sarà il main sponsor del Psg, che fa capo alla Qatar Sports Investements. Ah si, avevamo dimenticato di sottolineare questo piccolo particolare…

L’Inter non è una grande d’Europa, se non per nome e storia, e né economicamente né sul campo vale nessuna delle prime 10 squadre della Champions League. Però ha appena cambiato società, ha una proprietà forte che regge su un colosso cinese, il Suning Group, società che fattura 15 miliardi di euro l’anno. Senza fare altri giri di parole, l’Inter può studiare ed emulare il Paris Saint Germain e le manovre economiche di chi ha una proprietà ricca e ambiziosa. Con il massimo rispetto per la Pirelli, partner storico dell’Inter, e per le altre collaborazioni dei nerazzurri, ma se il signor Zhang decidesse di cercare uno sponsor in Cina, potrebbe prendere i soldi dalla tasca del pantalone, dove nasconde gli elettrodomestici divisi in circa mille negozi, e metterli nel taschino della giacca, dove Icardi si allena sotto la guida di de Boer. E chi gli potrebbe dir qualcosa? Di certo non l’Uefa, considerati i precedenti. Al massimo qualche amico, perché è vero, la giacca è meno sicura dei pantaloni, e se te la togli, ti darebbero del Mazzarri.

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