Banega, Ansaldi, Erkin, Candreva: ora il Mancio non ha più scuse

“Per fare un’Inter vincente ci vogliono giocatori pronti e di personalità, ha ribadito in più di un’occasione Roberto Mancini nel corso della passata stagione.

E come dargli torto: per creare una squadra competitiva ci vuole gente che abbia quella personalità che è un po’ mancata all’Inter l’anno scorso. Quella personalità necessaria per uscire dai momenti più complicati, un po’ come capitato ai nerazzurri a cavallo tra gennaio e febbraio, che ha compromesso tutto quello che di buono era stato fatto nella prima parte di campionato.

Nonostante ci abbiano raccontato di malumori e dissapori tra la società e il tecnico, la dirigenza anche in questa sessione di mercato per il momento ha accontentato la volontà di Mancini, che magari non avrà più quel potere decisionale dello scorso anno, ma che comunque conta di più di quanto ci vogliano far credere.

mancini-touréNon solo finora sono stati trattenuti tutti i big, ma l’Inter si è rinforzata ulteriormente con gli acquisti di Banega, Ansaldi, Erkin e, ultimo, Antonio Candreva. Non propriamente giocatori di primo pelo, ma comunque nel pieno della loro maturità calcistica. Il Mancio avrebbe voluto anche Zabaleta e Touré, ma in ogni caso ora non ci si può proprio più nascondere: questa squadra è stata costruita per lottare per tornare in Champions League. Non ammetterlo sarebbe quanto meno falso, soprattutto per il fatto che non solo i nerazzurri si sono rinforzati, ma che le due squadre che sono arrivate seconda e terza lo scorso anno si sono indebolite con la cessione dei loro migliori giocatori.

Quindi ora ci sono ben poche scusanti e il momento dei “capricci” deve essere messo assolutamente messo da parte: il materiale messo a disposizione dalla società è più che buono, ora testa bassa, lavorare e basta mal di pancia. Le basi ci sono, la squadra è buona, i presupposti per fare un’ottima stagione ci sono. Ma solamente se tutte le parti sono coese, unite per il raggiungimento dell’obiettivo. Dunque, caro Mancio, ora veramente non hai più scuse.

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