GdS – Shaqiri: “Adoro l’Italia, sono andato via perché volevo giocare. Mancini…”

Il trasferimento allo Stoke City lo ha rimesso al centro dell’attenzione e le numerose presenze gli hanno consentito di ritrovare ritmo e di essere fondamentale anche per la sua nazionale. Shaqiri infatti è stato autore di un ottimo campionato europeo con la sua Svizzera e adesso ad attenderlo agli ottavi di finale c’è la Polonia di Lewandowski. Il fantasista svizzero proprio in occasione di Euro2016 è stato raggiunto dai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’, alla quale ha parlato della sua esperienza in Italia.

ADORO L’ITALIA  Nonostante il suo addio non abbia lasciato molti rimpianti nei tifosi interisti, Shaqiri ricorda con piacere il periodo italiano, soprattutto per la bella vita che faceva a Milano: “Io adoro l’Italia, ci tornerei: Milano, bella vita, il calcio. Magari in futuro tornerò a giocare da voi. Ma non ora, non ora. Dell’Inter mi porto dentro i fantastici tifosi. Indimenticabile come mi accolsero all’aeroporto, come mi sostenevano durante le partite allo stadio. Li ho adorati, sono stati davvero fantastici. Non sento nessuno tra gli ex compagni ma ricordo con grande simpatia Yuto Nagatomo”.

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MANCINI Dopo una partenza entusiasmante però sono arrivate le prime panchine e Mancini lo ha piano piano fatto passare da titolare a riserva. Così Shaqiri ha preferito cambiare aria per giocare con costanza. Una soluzione che consiglia anche ad un suo ex compagno interista, Mateo Kovacic: “Mi creda: non ho mai avuto alcun problema con Roberto Mancini. Mai. Però è chiaro che non potevo stare a guardare le partite. All’inizio giocavo, poi sono finito in panchina. Ho sempre rispettato le sue scelte, ma spesso le cambiava, un po’ troppo. Ha detto che io e Mateo Kovacic ce ne siamo dovuti andare per colpa del Fair Play Finanziario, giusto? E cosa posso aggiungere. Resta il fatto che sono fiero del mio percorso professionale: Basilea, Bayern Monaco, Inter, Stoke City… Lì gioco ogni settimana, la Premier è divertente, appassionante. In questa stagione ho segnato 3 gol e fatto 6 assist. Non ce la facevo a stare a guardare troppo… Pensi a Kovacic: per carità, è andato al Real Madrid e ha vinto la Champions League, ma lui ha bisogno di una squadra più piccola: deve andare in campo ogni settimana, deve giocare e non finire in panchina”.

ITALIALa Nazionale allenata da Conte è una squadra organizzata, una grande difesa. Il mio giocatore preferito è Giaccherini: imprevedibile, fa anche gol”.

 

 

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