GdS – Eder, il numero 9 che non ti aspetti porta l’Italia agli ottavi: il riscatto dell’oriundo azzurro

La Gazzetta dello Sport celebra il gol e le prestazioni del nerazzurro Eder che ha di fatto trascinato l’Italia di Antonio Conte agli ottavi del torneo. La Rosea riporta “Tra i Fratelli d’Italia ora possiamo inserire anche questo ragazzo di quasi 30 anni dalla pelle un po’ scura, ma dal sorriso grande così”, smorzando così ogni polemiche nata sugli oriundi e zittendo quelli che definisce gli “odiatori” del web che sono sempre pronti a criticare a prescindere.

Questo ragazzo che tanto bene ha fatto con la Samp ma che negli ultimi mesi con l’Inter si era un po’ perso, è azzurro perché il bisnonno aveva un’ascendenza veneta da Nove, provincia di Vicenza e non ha tra le sue doti quel tirare potente che aveva il campione brasiliano degli anni ’70 per cui suo padre gli mise il suo nome, Eder Aleixo de Assis, ma sicuramente ha lo spirito di sacrificio, i tempi dell’inserimento ed il tiro chirurgico e letale.

A sua difesa sono scesi in campo anche Tavecchio, che ha elogiato Conte per averlo convocato quando nessuno lo avrebbe fatto e Chiellini che ha detto che è troppo mettere in discussione e criticare sempre gli oriundi.

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Eder glissa sulla polemica e pensa al gruppo: “Io oriundo? È una polemica inutile e passata. Col Belgio non credo di aver fatto male, ma quando si lavora le gioie arrivano. Così, anche se avevo in tribuna moglie, figlio, sorella e padre, voglio dedicare il gol a tutto il gruppo.
Pensate che i primi a venire ad abbracciarmi sono stati Insigne e Immobile, che pure avrebbero potuto giocare al mio posto”.

Uno spirito di gruppo, una compattezza importanti per questa squadra.

Ancora il nerazzurro: “L’allenatore mi aveva detto che aveva fiducia in me, però dovevo farmi trovare pronto. E così non ho mai mollato, allenandomi anche a casa da solo. Se penso alla mia stagione, chiusa giocando poco nell’Inter, penso che il calcio sia fantastico. Ora infatti mi sento bene. Nel finale non so neppure dove ho trovato le energie per segnare”.

Difesa della palla, scatto, dribbling e tiro micidiale all’angolino sul secondo palo. Un gol da vero numero 9, l’Italia vola e l’Inter ringrazia.

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