GdS – L’Inter è a caccia di 50 milioni di plusvalenze

Dopo una breve pausa è ripartito il tam tam mediatico, impossibile fermarlo, bisogna solo riportarlo perché magari uno su mille è il pezzo giusto.

La Gazzetta dello Sport riporta la notizia che l’Inter è in cerca di ben 50 milioni di plusvalenze, non bruscolini.
Roberto Mancini si è ormai rassegnato al fatto che la sua squadra dovrà vendere almeno due big. La situazione finanziaria del club, sommata al mancato ritorno in Champions, impongono ai dirigenti nerazzurri di fare una plusvalenza di 50 milioni di euro e tutto questo non in ottica mercato, perché per quello ci vorranno altre cessioni.

Sarebbe una notizia sconvolgente, ma la Rosea prova ad indorare la pillola dicendo che anche nel 2009 l’Inter liberò Ibrahimovic. I tempi sono un po’ cambiati ed all’orizzonte non si vede Eto’o, comunque le cose per il quotidiano milanese vanno così.

Per fare 50 mi­ lioni di plusvalenza sarà necessario vendere quei giocatori che al momento hanno una valutazione più alta e che sono stati acquistati a basso costo e preferibilmente non di recente. Per questo ci sono elementi più spendibili di altri.

handanovic

 

Mauro Icardi  arrivò a Milano nel 2013 per 12 milioni e dopo tre stagioni in nerazzurro, al momento è a carico per appena 6 milioni. Venderlo ad almeno 40 milioni porterebbe una plusvalenza di almeno 34 milioni di euro. Marcelo Brozovic è un altro papabile con una valutazione tra i 18 e i 20 milioni. Samir Handanovic ha un potenziale di tutto rispetto. C’è anche un quarto elemento che verrebbe utile alla causa e si tratta di Jeison Murillo. Il difensore centrale è arrivato dal Granada appena 12 mesi fa, ma il prezzo del suo cartellino è stato di 8 milioni ed oggi vale 3 volte tanto.

Mancini vorrebbe trattenerli tutti, ma sull’altare del fair play finanziario si potrebbe convincere ad accettare le cessioni del portiere e del centrocampista, considerando anche il fatto che sta per arrivare Ever Banega, che può giocare sia davanti alla difesa sia da trequartista.

Le previsioni sotto tutt’altro che rosee.

 

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