TS – Biabiany: “Mancini non cercare un terzino, ci sono io!”

Jonathan Biabiany si racconta a Tuttosport, dai brutti pensieri di un cuore ballerino al campo ritrovato grazie all’inter, una corsa in più che da ala può trasformare il giocatore in terzino, come aveva già pensato José Mourinho.

biabiany torino

Il ricordo dello stop Biabiany ce l’ha ancora chiaro in testa: “Ero a Interello per i primi allenamenti dopo aver avuto il via libera dei medici. E avevo tanti dubbi in testa. Ti passano per la testa tante cose, anche brutte. E la prima preoccupazione diventa la salute. Per fortuna sono stato subito tranquillizzato dai dottori ma, se fossi stato costretto a smettere, non sarebbe stato un dramma perché nelle vita si possono fare tante cose ugualmente belle. Non pensi più alle partite, ma alla prossima visita, sperando sia l’ultima. All’inizio guardavo il campionato in tv poi, quando mia moglie Sara ha capito che ne soffrivo, ha iniziato a organizzarmi sempre qualcosa durante il week-end. Nel mio periodo di stop abbiamo approfittato per lanciare la sua linea di abbigliamento (Bela Flor Wire, ndr) e chissà che non diventi un lavoro pure per me quando smetterò“.

Poi la luce in fondo al tunnel: “La liberazione è stata tornare ad allenarmi insieme ai compagni dopo 3-4 mesi in cui correvo da solo. Per questa stagione mi dò un sei e mezzo: saremmo stati da 7 con la Champions. Però torneremo in Europa ed è un buon punto da cui ripartire. In questo momento la Juve fa parte delle 5-6 migliori squadre d’Europa, mentre l’Inter deve ancora acquisire qualcosa per raggiungerli. Non credo però che siamo così lontani da loro. Sicuramente l’arrivo di qualche giocatore esperto può aiutarci, senza senza dimenticare che qui c’è già gente come Miranda e Felipe Melo“.

Su cosa manca per il salto di qualità Biabiany ha le idee chiare: “La continuità e un po’ più di rabbia. Dobbiamo avere quella cattiveria che dimostra la Juve nel cercare la vittoria. Siamo giovani. E sono convinto che, rimanendo tutti, potremmo giocare la Champions insieme. Questa Inter può solo crescere. Io voglio restare solo all’Inter ed essere protagonista qui“.

Se qualcuno mi avesse detto che dopo un anno di stop avrei giocato tutte queste gare nell’Inter, non ci avrei creduto. Mancini adesso è più esperto, ha più grinta e sa bene quello che vuole” Con un consiglio in più di Biabiany verso Mancini: “Non ho problemi a fare il ruolo di terzino, anche Mourinho mi diceva sempre che mi vedeva più da terzino che come ala ma io rispondevo che volevo giocare solo avanti… Ma ero giovane e adesso, essendo più esperto, non avrei nessun problema a giocare in difesa anche perché con Donadoni a Parma nel 3-5-2 spesso, scalando, facevo il 4° basso. Non ho nessun problema a stare lì, a me importa giocare… non fare gol“.

Sulle difficoltà di Kondogbia anche Biabiany ha tranquillizzato il francese alla prima esperienza in Serie A: “Gli ho sempre detto di avere pazienza, di stare tranquillo perché, alla prima partita che avrebbe sbagliato, gli sarebbero
andati tutti addosso. Di certo sui giudizi ha influito pure il prezzo che è stato pagato e credo sia stato un peso in più anche per lui“. Tra gli allenatori di Biabiany ce n’è uno che è stato preziosissimo: “Donadoni, ma anche con Guidolin mi sono trovato molto bene. È incredibile che Donadoni non alleni una grande squadra, per come allena sul campo e prepara le partite lui è un maestro. Al Milan potrebbe tranquillamente giocarsi le sue chance“.

Ultimo pensiero di Biabiany è per il Fair Play Finanziario: “E’ giusto che ci siano delle regole e chi controlla con severità. Al Parma, per esempio, molta gente che deve arrivare alla fine del mese per vivere, è rimasta senza un lavoro

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