Ribaltone Inter, c’è sempre una prima volta

La stagione ormai è compromessa, almeno per quanto riguarda quello che era l’obiettivo minimo, la qualificazione in Champions League. Tenere alta la concentrazione quindi, serviva “solo” per mantenere la quarta posizione e magari dimostrare grinta e carattere che più di una volta sono mancati durante l’anno.

La partita però comincia male, con Thereau che dopo 9 minuti gela San Siro e la squadra nerazzurra. Due le opzioni a questo punto: 1) finire nel baratro, mollando anche con le energie mentali dopo una settimana di illusioni, o 2) ribaltare la partita, con un gioco d’attacco ordinato e con forza, fisica e non solo. Ribaltare un match poi, è un evento ancora sconosciuto all’Inter del 2015/2016, quindi quale occasione migliore?

La squadra di Mancini si rimbocca le maniche, non perde la calma ma come indica il tecnico, continua a far girare la palla cercando gli spazi giusti, con Icardi a lavorare tantissimo per la squadra e Jovetic e Brozo a cercare la giocata decisiva. Il gol del pari arriva proprio da un gran lavoro del capitano che sfrutta il fisico e manda Jovetic ad appoggiare da un metro. La squadra dopo il gol subito non rischia più, guida la partita e non sente nessuna pressione.

eder

Nel secondo tempo un’invenzione di Brozo dà il via al gol del ribaltone. Finalmente l’Inter rimette in piedi un match dopo lo svantaggio. Vengono finalmente fuori gli attributi, uniti alla capacità di restare calmi, consapevoli della possibilità di recuperare. Alla fine, 20 secondi prima del gol di Eder che chiude il match a tempo scaduto, Zapata rischia di rovinare tutto sfiorando il gol, ancora una volta nel recupero. Stavolta Handanovic salva tutto ma questo è un altro aspetto che va migliorato, sfruttando già queste partite che mancano in preparazione della prossima stagione.

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