Un problema di personalità: manca ancora consapevolezza e volontà di reagire

La sconfitta di ieri, oltre ad aver spento le speranze europee più ambiziose, ha messo ancora una volta l’accento sui problemi che affliggono la squadra di Mancini e che le impediscono di poter compiere quel definitivo salto di qualità che la faccia tornare dove meriti di essere, ossia nel quadro elitario del calcio italiano.

La poca concretezza sottoporta è stata evidenziata a dovere, a partire da Mancini stesso, ragion per cui vogliamo soffermarci su qualcosa di più evidente e rintracciabile a livello mentale, caratteriale e psicologico, più che tecnico-tattico. Personalità è una parola spesso usata in maniera generalizzata e banale, ma non possiamo non considerarla calzante per l’Inter attuale. Come si fa a non parlare di problema di personalità quando non si riesce a fare un filotto di vittorie consecutive, quando si perdono partite dominate e quando, soprattutto, non si riesce mai a ribaltarle?

vittoria

 

 

 

 

 

 

Se i nerazzurri vanno in svantaggio, si può stare certi, purtroppo, sul fatto che difficilmente riusciranno a rimontare, con buona pace per la vecchia natura di “Pazza Inter”. Non c’è esaltazione nelle difficoltà, sono assenti quella forza mentale e quella consapevolezza dei propri mezzi che consentano di gettare il cuore oltre l’ostacolo, di non arrendersi mai. È nella testa dove forse si inceppa qualcosa, perché proprio quando pensi di aver risolto i tuoi problemi e di essere sul sentiero tracciato (vittoria col Napoli o quando si era primi), non sei pronto e propenso a reagire alla difficoltà che si presenta in maniera inaspettata. Solo una solidità mentale notevole potrà facilitare e risolvere i problemi in zona goal e quelle altre lacune tecnico tattiche, che il carattere deve limare o nascondere. La Juventus è un esempio calzante in questo: è dalla testa che si può e si deve fare la differenza, al di là di ogni valore singolo.

 

Impostazioni privacy