Mancano motivazioni e lucidità. Ma a Mancini va bene così

Al minuto 88:35, Mancini inserisce Adem Ljajic al posto di Palacio. Anche oggi l’argentino è uno dei migliori per come spiega agli altri tattica e intelligenza. Ma lo stesso, a 34 anni e migliaia di km nelle gambe, non può reggere una battaglia come quella di stasera fino alla fine.

Mancini però non vede la stessa cosa, e lascia il Trenza fin quasi allo scadere. L’altro cambio poi, quello di Jovetic, solo a gol subito. Insomma, i due giocatori con più estro e con la possibile giocata decisiva, inseriti forse tardi. Prima il tecnico di Jesi mette dentro Eder, classico giocatore che va servito in velocità, sui tagli, in cui è abile.

Insomma, L’Inter di stasera diverte i suoi tifosi e mette paura al Genoa per la prima mezzora, quando un grande Lamanna chiude tutto, rispettando al meglio la pesante eredità di Perin infortunato. Poi però il livello di intensità cala, forse dovuto anche ad un Genoa combattivo e spesso primo sui pallone. Servivano giocatori differenti, lo avremmo pensato in molti. Qualcuno che ti fa la giocata, che si prende la palla sulla trequarti, che inventa un passaggio per mandare Icardi in porta. Invece fino al 75esimo, e con dietro almeno mezz’ora di nulla o quasi, l’Inter ha insistito sullo stesso modulo, con un Brozovic tra le linee non proprio al meglio. 

Perisic è stato tutt’altro che ottimo stasera, ma sappiamo quanto può correre fino al 90esimo e oltre, sappiamo che ha un buon dribbling. Ma esce lui per lasciar spazio a Eder. Nulla contro l’italo brasiliano, che merita di più per applicazione e spirito.

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Ma quanto doveva passare ancora per inserire il duo Jojo-Ljajic? Se non avessimo preso gol, forse ne avremmo visto solo 1, magari al minuto 88:30, quando Mancini ha pensato che bastassero 5 minuti a Ljajic per cambiare la partita.
La Champions è andata o forse lo era già da tempo, ma intanto domenica meglio tifare Roma, che una sconfitta dei giallorossi renderebbe ancora più amara una stagione piena di rimpianti e sottili illusioni andate in fumo.

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