Come fare a non amarti

La prima volta che ho scelto te ero davvero molto piccolo.
Ricordo, al calar della sera, le grandi mani di mio padre che indicavano il cielo per farmi capire quali erano i tuoi colori e ricordo perfettamente che quella sera ho scelto te e non ti ho più lasciata.

Ci vuole un senso di assoluta follia per scegliere te, così difficile, così scontrosa, così diversa.
Sono la follia e la passione degli innamorati, dei romantici, dei bastian contrario, dei sognatori e dei ribelli che spingono verso gli amori più difficili.

Ed io, nel mio piccolo, mi sono sempre sentito così.

Gli altri vincevano e gioivano ma io ti amavo.
Ma come potevo non farlo?
Ho gioito guardando correre lo zio Bergomi, Lothar Matthaus, Jurgen Klinsmann, impazzivo per Nicolino Berti e mi emozionavo guardando Benny Carbone e Francesco Moriero.

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Quante estati passate a sognare l’arrivo dei campioni…
Quanto ho sperato che Darko Pancev e Dennis Bergkamp segnassero e zittissero tutte quelle malelingue.
Quante sere trascorse a farmi raccontare della Grande Inter, del presidente Moratti (senior) e dei campioni del passato.

Ti sono stato al fianco anche nei momenti difficili.
Ti ho sempre immaginato come il battaglione del “San Patrizio”, un gruppo di ribelli per lo più irlandesi che pur sapendo di andare incontro alla sconfitta sfidando un Gigante, non mollarono mai fino alla fine, sempre a testa alta, fieri ed orgogliosi.
Perché non importa la vittoria, ciò che conta sono la passione, l’amore e la lotta.
Per ciò i momenti difficili ci hanno resi unici e sicuramente mi hanno avvicinato ancor di più a te.

Ti ho amato il 5 maggio 2002, ho pianto il 12 aprile del 2000 quando il (mio) Fenomeno si è accasciato sul prato dell’Olimpico ed ho capito che lì sarebbe stata la fine. Ti ho amato ed ho sofferto in tutte le battaglie e di quelle ne abbiamo fatte tante e soprattutto nelle sconfitte.
Per questo la notte del 22 maggio 2010 è stato così bello e così intenso.
Non solo perché hai vinto, ma soprattutto perché con te avevamo condiviso tutto e mancava solo quello.

Ciò che ci riserverà il futuro non lo so.
Oramai, però, ho ben chiaro che non so smettere di amarti e tu credo non sappia smettere di regalarmi emozioni nonostante i tuoi 108 anni.

Buon compleanno Inter

Da un cittadino del mondo.

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