Rinascita Inter, il 4-2-3-1 come modus operandi

Dalle stalle alle stelle. Così si potrebbe sintetizzare l’ultima settimana nerazzurra. Dalla sconfitta senza attenuanti dello Stadium alla solida vittoria di ieri sera contro il Palermo, passando per la splendida prestazione in Coppa Italia. La solita altalena di emozioni a cui il tifoso della Beneamata è ormai abituato.
Infatti, dopo 28 giornate di campionato si può analizzare come l’Inter abbia già attraversato due fasi e sta per iniziarne una terza, forse definitiva:

  • 1) inizio col botto, caratterizzato da pochi goal fatti e pochissimi subiti, (con la migliore difesa in assoluto), ma senza un’identità di squadra (punto debole della squadra nerazzurra);
  • 2) crollo fisico e tecnico, caratterizzato da pochissimi goal fatti e molti subiti (addirittura 11 in 5 partite considerando l’andata di Coppa contro la Juventus);
  • 3) compattezza ed entusiasmo ritrovato nelleultime due partite, condite da 2 splendide vittorie. Questa terza fase potrebbe essere la più importante, oltre che quella definitiva (come si augurano i tifosi nerazzurri) perché Roberto Mancini sembra, finalmente, aver trovato il modulo perfetto per esaltare le caratteristiche dei nerazzurri, appoggiandosi su uomini chiave, e finendo così di sperimentare e cambiare moduli di partita in partita. Il modulo che ha cambiato le sorti nerazzurre è il 4-2-3-1, con cui l’Inter ha cambiato modo di stare in campo, giocando prevalentemente in attacco e andando alla conclusione in maniera più assidua rispetto al passato tanto che le ultime tre partite casalinghe hanno portato tre vittorie, 9 reti e 2 soli goal subiti. Merito di Mancini ma anche della squadra che ha saputo reagire e ripartire verso l’obiettivo chiave di questa stagione: la Champions League.

mancini

CENTROCAMPO A 2 – Il tecnico jesino ha scelto di puntare su tre giocatori in lotta per due posti: Kondogbia, Medel e Brozovic.  Kondo inizia ad avere una buona continuità di prestazione, offrendo oltre alla sua consueta fisicità, equilibrio ed intensità al centrocampo nerazzurro; il Pitbull cileno garantisce grinta, copertura e una migliore impostazione del gioco; Brozo si sta rivelando un giocatore duttile che può entrare nel corso della partita assicurando una maggiore freschezza fisica e più rapidità sia neimovimenti che al gioco nerazzurro. Dal centrocampo sembra che sia rimasto escluso Felipe Melo che conduce solo a risultati deleteri alla causa nerazzurra.

I FANTASTICI 4 E IL CAPITANO – Perisic, Eder, Ljajic, Palacio sono coloro che hanno permesso il cambio di passo all’Inter manciniana. Infatti, “Ivan il terribile” è esploso e le sue accelerazioni devastanti aprono il campo a più situazioni offensive pericolose; Eder ha dimostrato in Coppa Italia che può essere un’ottima alternativa a Icardi; Ljajic gode della stima e della fiducia di Mancini, e nelle ultime due prestazioni sembra aver ritrovato i colpi di classe che da sempre lo hanno contraddistinto; infine “El Trenza“, highlander nerazzurro, è tornato a fare il Palacio che sembrava essersi smarrito, offrendo qualità e quantità all’attacco interista.                         Icardi segna sempre ed ha un innato fiuto del goal come dimostrano le 12 reti con appena 20 tiri in porta. Da lui bisogna ripartire con o senza Champions.icardi-perisic-ljajic

RINASCITA NERAZZURRA O FUOCO DI PAGLIA?– La vittoria in Coppa Italia, con una difesa improvvisata, ha fatto capire all’ambiente che con la forza di volontà e la voglia di vincere si può raggiungere qualsiasi risultato.  La rinascita nerazzurra per la Champions passa ora da due partite fondamentali: Bologna in casa e Roma in trasferta. Vincerle entrambe per riaccendere la lotta per il terzo posto perché se un indizio è un indizio e due indizi sono una coincidenza, i tre indizi  (ergo le tre vittorie consecutive in campionato) potrebbero essere la prova della rinascita nerazzurra.

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