GdS – Con la Juve Mancini ha trovato una nuova Inter

La gara di Coppa doveva servire come bivio, vincere o morire, e l’Inter ha vinto, nonostante poi ai rigori sia passata la Juve, ma ha anche dato una sveglia al suo cammino.

La Gazzetta dello Sport ripropone le basi da cui ripartire, con il “doppio pitbull” Medel-Melo improponibile dall’inizio a meno che il cileno non arretri in difesa, con i due più portati all’interdizione che alla creazione, senza tempi di gioco di un vero regista e incapacità di andare negli spazi.

Chi ha la qualità e i piedi buoni per prendere in mano il centrocampo è Marcelo Brozovic. Epic ha la leggerezza dei suoi 23 anni e amnesie che spesso gli consegnano grandi insulti, ma sa anche come essere il centrocampista classico, quello che sa far tutto e che è completo, che cerca la giocata in profondità e trova anche il gol, quota sei per lui mentre il resto del centrocampo è fermo ad 1 gol segnato.

Gli esterni alti sono poi croce e delizia di Mancini, Ivan Perisic con la Juve ha incantato, ma a febbraio ha giocato solo una gara da titolare, ma ha disciplina tattica, resistenza, forza fisica, tempo degli inserimenti, tiro e cross, unito ad un carattere che esalta il gruppo, con Ljajic che dalla parte opposta appare incostante ma anche capace di innescare l’attaccante di turno, con l’allenatore che continua a credere che la sua classe sia maggiore dell’indolenza con cui tante volte si presenta in campo.

Ai molti poi non è sfuggito un particolare, la miglior prova dell’Inter è arrivata senza Mauro Icardi in campo, con nessun punto di riferimento concesso dall’attacco contro i bianconeri ma anche col fatto che Maurito resta la punta di diamante del reparto offensivo.

Dal Palermo ripartirà la missione terzo posto, crederci è già un obbligo, almeno per riportare a San Siro prestazioni simili a quella contro la Juventus, sperando che Eder giochi più da attaccante e non da ala e che dei 30 cross visti in Coppa ve ne siano tanti pronti per Icardi, solo così avremo poi un finale Epic.

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