Una difesa da urlo senza i titolari: quando quello che conta è la testa…

Se qualcuno sperava nella finale alla vigilia del match di ieri sera, ricordandosi della squalifica della coppia Miranda-Murillo avrà pensato che ci sarebbe voluto un miracolo troppo eccessivo per sperare nell’inedito derby della Madonnina a Roma. Eppure quella difesa rimediata, e forse nemmeno provata in allenamento prima di questa settimana, ha disputato un match sublime, concedendo qualcosa agli avversari solo nei supplementari. D’Ambrosio ha cancellato l’errore di Torino con una prestazione di sostanza, attenzione e grande concentrazione. Santon, che non si vedeva dal disastroso derby di fine gennaio, ha tirato fuori gli artigli e ha probabilmente dimostrato che la sua permanenza all’Inter può avere ancora un senso. Difesa e attacco, così come l’altro terzino Nagatomo, che non è andato nemmeno vicino al commettere errori e si è dimostrato giocatore di grande affidabilità. Chiude il quadro un eccellente Juan Jesus, che da tempo non offriva una prestazione di cotanto spessore. Il brasiliano ha finalmente dimostrato di meritare quella fascia da capitano che molto spesso gli è capitato di indossare nelle ultime due stagioni. È stato leader tecnico e caratteriale, bravo a guidare il reparto e a non lasciarsi trovare mai impreparato. Considerando gli stenti che hanno accompagnato Miranda e Murillo negli ultimi tempi, il brasiliano si candida a divenire un’alternativa sempre più seria e credibile.

Al di là di uomini e moduli però, ciò che conta è stato l’aver dimostrato come le giuste motivazioni e la necessaria concentrazione siano le armi migliori da sfoderare in ogni match, senza crogiolarsi per l’assenza di uomini chiave o presunti titolari. La forma mentis è ciò che determina il valore di una squadra e dei suoi uomini chiave. L’aver reagito in una situazione critica e di grande emergenza rende enorme merito alla difesa nerazzurra, che ora può sperare di ritrovare quella compattezza che l’ha contraddistinta per i primi mesi. Sicuramente avrà aiutato molto l’atteggiamento offensivo, che ha reso la difesa meno sotto pressione. Il vecchio detto che la miglior difesa è l’attacco vale sempre. Inserire 8 giocatori difensivi non è sinonimo di difesa granitica e perfetta.

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