EDITORIALE – Bentornati!

Bentornati. O forse, per meglio dire, benvenuti.

Benvenuti cari giocatori che vestite la maglia nerazzurra nel mondo Inter.
Questa è l’Inter, anzi per meglio dire questa è la pazza Inter.

Il telecronista incredulo ha dichiarato: “Nessuno se lo sarebbe mai immaginato…”.
Non esattamente. Qualcuno sì. Qualche milione di tifosi interisti, quelli che seguono la Beneamata, quelli che conoscono l’ambiente, quelli che hanno la maglia nerazzurra tatuata addosso, quelli che hanno, insieme a tanti calciatori, tanti dirigenti e tantissimi allenatori, affrontato mille battaglie, vincendo, perdendo, quasi mai pareggiando ma sicuramente lottando.

L’unica cosa su cui si dubitava era che quei ragazzetti che Mancini allena in questa stagione non avessero capito, che non fossero Uomini da Inter, che avessero scambiato la loro maglia per una maglia qualunque.
Ora abbiamo capito, o meglio, ora loro hanno capito che cosa vuol dire vivere l’Inter. Viverla con i suoi eccessi, i suoi deliri, le sue spasmodiche pressioni, i suoi nemici e le endemiche problematiche interne ed esterne. Ma viverla e semplicemente godersela.

Dovevamo fare l’impossibile e l’abbiamo fatto.
I ragazzi si sono dimostrati all’altezza e forse sono andati al di là di ogni aspettativa.
Mancini ha ritrovato la sua squadra, forse la squadra ha ritrovato il proprio allenatore.
E non si parla di valori tecnici, quelli adesso hanno poco valore.
Si parla di orgoglio, onore, lotta, sacrificio, attaccamento ai colori, senso del dovere e rispetto per il mister e per i datori di lavoro: la Società.

Cari giocatori, bentornati tra noi.
Bentornati o benvenuti. Questo è ciò che ci si aspetta da voi, esattamente questo.
Abbiamo perso, ma per noi abbiamo stravinto.
La nostra storia è fatta di tantissime sconfitte e qualche vittoria, molti colpi ricevuti e qualcuno dato, ma è forgiata dalle battaglie e dall’amore. Senza mai mollare, a testa alta.

Perché noi siamo l’Inter e voi, da oggi, potreste essere i benvenuti.

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