L’Inter sprofonda. Palacio prova a tenerla a galla, ma non basta

L’Inter versione 2016 è una squadra completamente a terra. I problemi di gioco ci sono stati dall’inizio, ma si rimediava alzando un muro dietro, il centrocampo faceva il suo lavoro, la difesa era ben coperta e si esprimeva al massimo e Handanovic ci metteva del suo con qualche miracolo. Ad oggi, forse sono rimasti solo i miracoli del portierone sloveno, che è costretto a subire molto più gol di inizio stagione.

Un’inversione di tendenza che Mancini non riesce a stoppare. Quello che colpisce in negativo, è l’aspetto fisico. Questa Inter non ha le qualità per impostare la partita sul suo gioco a Firenze contro la squadra che fa il miglior possesso palla in Italia, ma è assurdo come non riesca a stargli dietro. L’unico in grado di dare una scossa, quantomeno fisica, è Rodrigo Palacio. Ieri è stato a tratti imbarazzante vederlo correre in ogni zona del campo, a pressare gli avversari fino in fondo, uscendo sfinito dopo l’espulsione di Telles.

34 anni appena compiuti, tanti chilometri e anche la lucidità sull’assist dell’1 a 0. Una partita che se fosse andata bene, avrebbe visto El Trenza come vero eroe, quello che non ti aspetti. Tanti acquisti in estate, uno anche a gennaio, ma chi sembra dare sempre di più, chi non fa mancare mai l’apporto è lui, quando viene chiamato in causa. Mancini in questo momento di difficoltà si affida a lui e non sbaglia, ma il povero Palacio da solo non può reggere la baracca.

Forse Kondogbia e Telles, nonostante il rosso, sono quelli che un po’ si avvicinano all’agonismo di Rodrigo, correndo tanto e mettendo in campo anche quella lucidità che ti permette di essere importante anche in zona offensiva. Il resto dei nerazzurri sembra completamente in bambola. Al di là del gioco, sembra proprio l’aspetto fisico che manca. Una cosa è rincorrere a vuoto gli avversari, una cosa è pressarli e marcarli. Ecco, Palacio magari fa quest’ultima, gli altri si avvicinano più alla prima.

 

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