GdS – L’Inter e i gol subiti su palla in attiva, Adani: “Occorre concentrazione e non guardare solo la palla. Sulle reti subite dai nerazzurri…”

La gara con il Verona ha fatto notare errori difensivi su i 3 gol presi da palla inattiva che richiedono ulteriori spiegazioni, La Gazzetta dello Sport ha chiesto lumi a Daniele Adani, opinionista Sky ma anche ex difensore dell’Inter.

Innanzitutto Adani parte spiegando l’impostazione della marcatura a zona su palla inattiva:”La bravura di un giocatore in quella situazione è quella di non guardare solo la palla. Se fai così, perdi la profondità dei movimenti altrui. Il posizionamento ideale è… in diagonale: per avere la visione periferica e vedere l’avversario che arriva da dietro e per permetterti di muoverti in base alla traiettoria del pallone. In pochi secondi devi saper correggere la tua posizione in base all’evento in svolgimento”.

Da chiarire se sia meglio la difesa a uomo, Adani risponde così: “Non c’è un meglio o un peggio. Nel difendere a uomo rischi di perdere l’avversario nei suoi movimenti o lo strattonamento della maglia quando il contatto è in essere. Quindi il rigore. Sono fondamentali due concetti. Il primo: devi creare un castello con abilità e lettura della situazione. Il secondo: ognuno, dai difensori ai centrocampisti, deve sentirsi responsabile. La cosidetta deresponsabilizzazione, il mio-tuo insomma, porta ai fraintendimenti, a perdere il contatto e quindi ai gol. La squadra deve pensare come fosse una sola testa”.

L’Inter ha preso gol da calcio d’angolo e da punizione laterale, esiste una correlazione, Adani spiega la differenza: “Sul calcio d’angolo il fuorigioco non esiste. La punizione a volte trae in inganno la linea difensiva con la cosiddetta finta che spesso può sembrar banale pur avendo un suo perché. Due avversari sul pallone, uno finta di calciare e passa oltre: in quel momento gli uomini difensivi più vicini al secondo palo tendono ad andare verso il fondo alzando e ampliando di fatto la linea del fuorigioco. E in quello spazio, chi batte veramente la punizione e chi s’infila, sa andare spesso a nozze”

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