Essere cauti non sarà una debolezza, Thohir vola basso e fa bene

Erik Thohir è arrivato all’Inter senza presentarsi come profeta di calcio o abile scopritore di talenti. L’indonesiano è sbarcato a Milano per dare alla Beneamata tutto ciò che sa su come gestire una società a livello di marketing, di sviluppo e di comunicazione.

La squadra di Mancini quest’anno ha sorpreso un po’ tutti per come, dopo 19 giornate, si è ritrovata seconda in classifica, al pari con la Juve ed appena scavalcata dal Napoli di Sarri, ora in testa. Prima che cominciasse il campionato, Thohir parlava di obiettivo Champions, necessario anche per le casse della società, e un po’ tutti si dicevano scettici. Oggi l’Inter è lì, a giocarsi le prime posizioni dopo metà campionato, ma il presidente nerazzurro continua a parlare di obiettivo terzo posto.

Qualche giornate sportivo nazionale, di solito letto a Torino più che altrove, ha pensato bene di suggerire a Thohir di cambiare strategia di comunicazione. L’Inter in quella posizione dovrebbe ambire a qualcosa di più e anche i giocatori devono essere stimolati, per non rischiare un calo o forse un appagamento. I suddetti però forse sono abituati a notare come alcune squadre, spinte da un’annata particolarmente positiva e a tratti un po’ fortunata, si stiano spingendo un po’ oltre. Icaro insegna, che avvicinarsi troppo al sole non fa bene e allo stesso modo sfidare le potenze del calcio europeo sistemandosi sullo stesso piano, non deve diventare un’abitudine per non rischiare di cadere rovinosamente.

Thohir ha capito il valore della sua squadra e ha messo in chiaro l’obiettivo sin dall’inizio. Se la stagione porterà risultato migliori, oltre le aspettative, verranno festeggiati nel modo che meritano, ma se si arriverà “solo” terzi, credo che nessuno ne dovrà essere insoddisfatto.

Parlavamo di Thohir comunicatore ma non proprio uomo di calcio, quindi non dovrebbe essere lui a spiegare ad altri più esperti, il valore di una squadra e dove può arrivare, Non vorremmo arrivare a confrontare Thohir con personaggi che di calcio ne sanno certamente di più, perchè fare paragoni esagerati come a volte fare dei passi più lunghi della gamba, può essere molto pericoloso.

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