Miranda, il piacere della sicurezza: anche con un Murillo non ottimale il brasiliano è il solito leader

Serata agrodolce quella di ieri sera per i nerazzurri: gioco non entusiasmante ma tre punti, non fa una piega. Al Castellani di Empoli non va in scena la migliore Inter della stagione, ma basta un guizzo di Icardi per domare i toscani.

Da segnalare forse la peggior partita in nerazzurro di Murillo, indicato più volte come il futuro del club, ma ieri autore di pesanti cali di concentrazione, molto probabilmente figli della tenera età e dell’esuberanza che forse a volte lo porta ad eccedere in sicurezza. Al suo fianco però agisce un certo Miranda che continua ad essere una conferma e riuscendo anche ad oscurare gli errori del colombiano.

Il brasiliano non sbaglia un colpo, è sempre concentrato e con i tempi giusti: anche quando dietro si va in difficoltà , è sempre l’ex Atletico Madrid a riportare l’ordine e l’equilibrio in tutto il pacchetto arretrato. Anche ieri sera ciò è accaduto con almeno 2-3 occasioni in cui Miranda ha coperto le mancanze del compagno di reparto sbrogliando i pericoli causati da Maccarone & co.

Il brasiliano è un lottatore vero, e superati i 30 anni ha ormai raggiunto una maturità tale da poter prendere per mano qualsiasi difesa e guidarla a senza alcun problemi, esattamente come ha fatto finora all’Inter, dove è già un idolo ed un pilastro dello spogliatoio per il carisma che mette sempre nel rettangolo di gioco. Mancini ha il suo leader difensivo e, si sa, ogni palazzo necessita di solide fondamenta.

 

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