Come cambiano le cose durante un anno: la difesa

A giugno, nessuno si sarebbe aspettato che a settembre l’Inter sarebbe riuscita a risolvere le tante difficoltà che affliggevano il reparto difensivo. Nella seconda parte della passata stagione, la squadra di Mancini in campionato aveva subito 25 gol in 22 partite, anche per colpa di una difesa troppo spesso fragile. A gennaio dello scorso anno, la dirigenza nerazzurra chiuse l’affare, che avrebbe portato in estate Jeison Murillo, giovane difensore del Granada, a vestire la maglia nerazzurra. Il colombiano non poteva bastare per rimettere a nuovo il reparto, così il mercato estivo porta a Milano, Joao Miranda, difensore di grande esperienza, dall’Atletico Madrid. Dopo la preparazione estiva, non troppo convincente, inizia il campionato, e qui è tutta un’altra storia.

Fin da subito i due centrali dimostrano di essere la giusta medicina per una difesa molto malata. Grazie alle loro caratteristiche complementari, i due giocatori riescono ad instaurare un  buon feeling. Murillo mette in mostra, fin dalla prima partita, una prestanza fisica eccellente e la giusta cattiveria, che gli permettono di essere insuperabile nell’uno contro uno. Miranda, grazie alla sua immensa esperienza, riesce sovrastare tecnicamente qualunque avversario. Insieme formano un vero muro, che permettono ad Handanovic di vivere partite più tranquille rispetto a quelle della passata stagione. A proposito del portiere sloveno, va però detto, che nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa, ha sempre risposto presente, spesso con parate sorprendenti e provvidenziali al fine del risultato.

Per i centrali difensivi, Mancini ha preferito puntare sempre sui due nuovi, quando entrambi disponibili, mentre diversa è la situazione per i terzini. Il tecnico ha cambiato spesso i due terzini, riuscendo a farli esordire tutti. Chi più e chi meno, tutti hanno saputo dare il loro contributo alla causa nerazzurra. Santon e Juan Jesus hanno fatto bene inizialmente, poi hanno iniziato a subentrare anche quelli che in estate sembravano già con le valigie in mano, pronti a salutare. Questo il caso di Nagatomo e D’Ambrosio, che dal loro esordio, hanno saputo trovare spazio nelle scelte dell’allenatore. Anche i nuovi arrivati, Telles e, ultimamente, Montoya, hanno dimostrato di poter essere importanti per il gioco nerazzurro. Soprattutto il giocatore ex Galatasaray ha saputo rendersi utile al gioco chiesto da Mancini, dando una mano anche in fase offensiva.

Ora per i nerazzurri il reparto difensivo è un punto di forza e le statistiche lo dimostrano perché l’Inter è la miglior difesa del campionato con appena 11 reti al passivo in 17 giornate. Il dato è ancora più sorprendente se si considera che 4 di quelle reti, sono state subite nella sfida contro la Fiorentina. Il merito di questo primato, è comunque da dividere anche con gli altri reparti, che grazie al loro filtro permettono alla difesa di svolgere un lavoro piuttosto tranquillo. L’Inter ora è dotata di fondamenta solide, si può iniziare a costruire qualcosa di importante.

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