Il Biabiany 3.0 è quello giusto: adesso il francese è la vera arma in più per Mancini

Nella vittoria con il Genoa dove Ljajic segna e Miranda chiude tutto, è venuto fuori anche un Jonathan Biabiany in forma smagliante. Le sue caratteristiche le conoscevamo già, quando è uscito dalla primavera e quando è tornato nel 2010 post Triplete. Una freccia sulla fascia destra capace di saltare chiunque in velocità. Qualcosa è cambiato però perchè Biabiany è decisamente maturato dopo anni tra Sampdoria e soprattutto Parma.

Importante deve essere stata la crescita sotto la guida di Donadoni in Emilia, dove ha fatto l’esterno nel 3-5-2, nel 4-3-3 o anche la seconda punta nel 3-5-2. In gialloblu il francese è cresciuto anche mentalmente, sviluppando tante caratteristiche grazie ai diversi ruoli in cui ha giocato, migliorando anche la fase di difesa, forse il limite che più di tutti andava migliorato.

Un anno fermo per il problema di aritmia cardiaca e l’Inter, come un padre che si prende cura del proprio figlio, ha riportato a casa Biabiany, che già a giugno era in campo per allenarsi. Sembrava dover stare fermo almeno fino a gennaio, ma ha bruciato le tappe e oggi, ad inizio dicembre, rappresenta un’arma importantissima per Mancini. Il tecnico ha espresso più di una buona parola per lui e da quando è disponibile, lo schiera in campo con una certa continuità. Tornato al gol col Frosinone, ieri in più occasioni ha spaccato il campo, tagliando la difesa del Genoa con ripartenze di forza e di velocità, facendo partire dai suoi piedi occasioni importanti. Mancini gli chiede anche di stare attento dietro e lui non si scompone e come corre per attaccare, lo stesso fa per rincorrere gli avversari.

La sua rivincita, quella di un ragazzo andato vicino al ritiro, se non a qualcosa di peggio, che oggi è un giocatore importante nella squadra in testa alla Serie A. Una bellissima storia che avrà ancora tante occasioni per continuare ad essere raccontata.

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