CdS – Mancini: “Higuain in Italia vale Messi, ma gli arbitri devono darsi una regolata”

Roberto Mancini prosegue la sua intervista al Corriere dello Sport, ritornando sulle polemiche con l’ex arbitro De Marco nel dopo gara con il Napoli.

Che gli arbitri son permalosi lo dite voi, se un ex arbitro va in tv, non deve difendere gli ex colleghi, ma spiegare il regolamento e le dinamiche che portano ad un fischio. Un avvocato difensore della categoria arbitrale non serve a nessuno, come non servono gli ex calciatori che fanno i commentatori e tendono sempre il piede in due scarpe“.

Dobbiamo imparare a…simulare, ma non ne siamo capaci perché ho una squadra di bravi ragazzi, calciatori che non fanno le cose che non vanno fatte. C’è chi è predisposto a simulare. E non solo in area, questa è la patria dei simulatori che da noi fischiano al primo contatto, mentre in Inghilterra ci sono meno espulsioni nonostante maggior contatti. In Italia si fischia e si ammonisce per niente, anche se anche io ho simulato, ma non in maniera spontanea

Esiste qualcosa più insopportabile dei simulatori in Italia secondo Mancini: “Le interviste nel dopo partita, sono sgradevoli, in Inghilterra durano 15′ e vai a casa, in Serie A un’ora e mezzo di domande, senza che i club ne traggano vantaggi economici“.

Si ritorna a parlare di calcio giocato: “Higuain in Italia è come Messi nel mondo, in Serie A c’è lui poi tutti gli altri, sta dando al Napoli quello che le altre squadre non hanno. Napoli, Roma, Fiorentina e Juve sono più attrezzate di noi perché giocano insieme da tanti anni. Se noi saremo bravi a restare in alto fino in fondo, vedremo quello che succederà. La Juve è già rientrata in corsa, i 7 punti di distacco sono recuperabili, la Roma è forte ma Roma è Roma e vale anche per la Lazio. E’ la città più bella del mondo ma lavorarci non è semplice. Il campionato però finisce all’ultima giornata, dopo aver”mangiato”8 punti allo United e 9 alla Juve con la Lazio, nel calcio può succedere di tutto“.

Da ex laziale Mancini fa poi il punto sulla squadra di Pioli: “La Lazio lo scorso anno ha fatto tanto, forse troppo. Non si può sempre andare oltre il proprio limite. Mi spiace di questa situazione e dell’Olimpico sempre più vuoto, nella Lazio ho vissuto momenti indimenticabili e quella è stata la squadra più forte in cui io abbia mai giocato“.

Con Mihajlovic siamo andati a cena un paio di volte, ora siamo troppo impegnati, dal Milan non mi hanno mai cercato e credo sia abbastanza difficile che lo facciano, ma in questo mestiere mai escludere niente. In ogni caso la nostra scuola di allenatori resta la migliore, Montella e Di Francesco gli emergenti, Ranieri in Inghilterra sta facendo bene al Leicester dove sono stato un mese prima di andare alla Fiorentina”.

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