GdS – Napoli-Inter, una sfida nella sfida tra Sarri e Mancini

Come riporta la Gazzetta dello Sport il big match di questa sera porta in sé il duello tra Sarri e Mancini.
Due tecnici diversi e dalle teorie opposte. Mentre il tecnico del Napoli è un esteta del calcio e di dottrina sacchiana, Manicni è concreto, punta sui grandi nomi ed è ovviamente cappelliano.

Per la Rosea mister Sarri è uno dei quegli allenatori che si sono formati con la  rivoluzione calcistica portata avanti da Arrigo Sacchi, che a sua volta aveva appreso dagli olandesi, al finire degli anni ’80 e negli anni ’90. Come per il suo maestro, anche per lui conta più il gioco dei giocatori e come esempio il quotidiano porta il rapporto burrascoso che intercorreva tra Sacchi e Marco Van Basten e i richiami continui fatti a Franco Baresi. Un’altra cosa accomuna i due tecnici ed è la partenza della loro carriera dalla “provincia”, dalle piccole realtà per poi arrivare al grande salto.

Mancini invece va classificato nella categoria degli allenatori capelliani. Tecnici che sono stati grandi giocatori e sono convinti che la differenza la facciano i campioni più che il gioco.
Capello la carriera da allenatore la cominciò al Milan, cioè dal top e Mancini dalla Lazio come vice di Eriksson e subito dopo alla Fiorentina.
Gli ingredienti delle loro squadre sono forza ed estro, solidità e fantasia, ieri come oggi Desally e Savicevic, Medel e Jovetic.
Per loro il gioco non è fondamentale quanto i giocatori ed i risultati sono la base, se non tutto.

L’Inter ha la miglior difesa ma il Napoli vanta ben 8 reti realizzate in più. Per il tecnico degli azzurri la miglior difesa è l’attacco, per il Mancio la fase difensiva è il fondamento di una squadra vincente.

Chi il migliore? Stasera una prima sentenza.

 

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