Mancini e Sarri, due modelli completamente opposti, nei precedenti la spunta il Mancio…

Il confronto tra gli allenatori Maurizio Sarri e Roberto Mancini è uno dei temi più interessanti della sfida tra Napoli e Inter. Il primo, figlio della gavetta, è comparso tardi sotto le luci della ribalta, dimostrando però di meritarle ampiamente. Il secondo ha invece “approfittato” di una grande carriera come calciatore per avere subito ottime opportunità nel calcio ad alti livelli, arrivando a costruire un curriculum e una bacheca di tutto rispetto. Il ruvido toscanaccio in tuta ha creato una squadra armoniosa, dal gioco spettacolare e tremendamente bella da vedere, mentre l’elegante marchigiano, sempre impeccabile nel suo mostrarsi in panchina, ha finora fatto leva sulla fisicità e sulla grinta dei suoi, contraddistinguendosi per pragmatismo e varietà di uomini e moduli, al contrario di un Sarri che sta insistendo da tempo su uno specifico sistema con interpreti raramente cambiati. Difficile trovare punti di congiunzione tra i due, se non per l’ottimo campionato attuale. Due maniere differenti di affrontarlo, ma la stessa bravura e competenza nel raggiungere determinati risultati, accompagnati da un buonsenso che li ha fatti rimanere coi piedi per terra, non lanciandosi in dichiarazioni affrettate di gloria e conquista.

I due hanno già avuto modo di incontrarsi, studiarsi e affrontarsi due volte, entrambe lo scorso anno, con Sarri al primo anno tra i grandi e con il ritorno in patria del Mancio in seguito alle esperienze ricche di trionfi, ma anche di soldi, con City e Galatasaray. Il bilancio premia proprio quest’ultimo con una vittoria e un pareggio. Quest’ultimo, a reti bianche, si ebbe nel primo scontro diretto, a gennaio, in un Castellani dove andò in scena una delle versioni peggiori della seconda Inter di Mancini, in costante balia di un avversario che dominò 90 minuti, dimostrando un ennesimo segnale di personalità e creatività in un campionato che già l’aveva vista emergere in diverse circostanze. La vittoria nerazzurra arrivò all’ultima giornata dello scorso campionato, con l’Empoli già salvo e l’Inter fuori dall’Europa in una classica partita di fine stagione, girandola di goal ,distrazioni ed emozioni. Terminò 4 a 3 per i nerazzurri che riuscirono nell’obiettivo di far centrare a Icardi il titolo di capocannoniere, con una doppietta che gli permise di raggiungere Luca Toni. In palio lunedì c’è molto di più, sogni e aspirazioni che mirano a obiettivi lontani, segnali di grandezza da dare, per continuare un sogno coltivato nel silenzio dello spogliatoio. 

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