TS – Ljajic: “Inter del Triplete? Squadra da imitare, Higuain? Ci pensano Miranda e Murillo”

Ecco la seconda parte dell’intervista ad Adem Ljajic sulle pagine di Tuttosport.

Regge la teoria secondo cui l’Inter fatica a segnare perché date una grande mano anche in fase difensiva?
“Sicuramente questo contribuisce ad essere meno lucidi in zona gol, ma dobbiamo continuare così, perché continua a portare dei risultati. Finché tutto andrà bene non dovremo cambiare nulla, però dobbiamo imparare a giocare di più con la palla e creare più occasioni, come abbiamo fatto col Frosinone: quella partita è stato divertente giocarla”

Nell’ultima grande Inter, quella del Triplete, Eto’o e Pandev facevano i terzini: è l’esempio da seguire?
“Mi ricordo bene quella squadra, come giocavano, anche perché ero già in Italia. Tutti correvano, difendevano. Se Eto’o e Pandev ci ruscivano, perché non dovremmo farcela anche il sottoscritto, Biabiany o Perisic? Col sacrificio arrivano le vittorie e quello che ha fatto quella Inter è un esempio da seguire”

Negli ultimi mesi, si è sentito dire tanto sull’Inter: che gioca all’antica, che gioca male ma vince, che è una squadra cattiva. Quale critica la fa più arrabbiare?
“Molta gente parla ma intanto noi siamo primi. Abbiamo vinto tante partite e firmerei anche ora per vincere tutte le partite 1-0 con anche una sola occasione. Dicono tutti che siamo brutti, eppure siamo primi in classifica: pensi a cosa potrebbe succedere se iniziassimo a giocare meglio”

Ci si dimentica anche che l’Inter è stata rifondata quest’estate.
“Infatti sarebbe stato strano il contrario. Giochiamo insieme da tre mesi ed è normale che dobbiamo imparare a conoscerci meglio. Lasciamo parlare i critici, intanto noi siamo davanti a tutti”

Quando è arrivato all’Inter si aspettava di essere primo?
“Le dico la verità. Quando sono arrivato non mi sarei mai aspettato di essere primo. Mi sarei aspettato di essere tra i primi tre e che avremmo avuto i problemi delle squadre appena assemblate. Invece siamo sopra tutti”

A parte la scaramanzia, state iniziando a pensare allo scudetto? 
“Non mi piace guardare così in là. Sono rimasto scottato per due anni alla Roma: pensavamo sempre che sarebbe stata la volta buona, ma ogni volta non riuscivamo a vincere perché incontravamo una Juve troppo forte”

Il Napoli è l’ultima prova di maturità di questa Inter?
“Loro sono una squadra fortissima, con l’attaccante più forte della Serie A e con Sarri hanno anche aggiustato le cose in difesa. Loro sanno come metterti in difficoltà, ma anche noi sappiamo di essere forti e sono sicuro che andremo là giocandocela alla pari”

Ad Higuain c’è bisogno di mettergli le catene per fermarlo?
“No, basta la miglior difesa del campionato: con Murillo e Miranda ci gioco in allenamento e posso assicurarvi che ti rendono la vita molto difficile”

Anche la Juve potrà rientrare in corsa per lo scudetto?
“Anche la Juve ha dovuto riformarsi dopo che ha perso Pirlo, Vidal e Tevez che erano tre giocatori fondamentali. Comunque la Juve è sempre lì, è sempre pericolosa e sicuramente lotterà fino alla fine”

Quando è successo l’episodio con Delio Rossi, non ha avuto paura di essere ricordato solo per quello?
“Ero giovane, è successo e non mi giro per guardare il passato. Sa cosa si dice? “Quando muore una persona se ne parla per tre giorni, poi non se lo ricorda più nessuno”. Io voglio che la gente si ricorda di me per gli assist, i gol e non per quello che è successo con quel signore”

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