GdS – Inter, ecco i sette gladiatori di Mancini

La formazione dell’attuale Inter difficilmente si può recitare a memoria, anche perché Mancini si è sempre divertito a cambiar tutto. Scorrendo le statistiche con i minuti giocati si nota però che i fedelissimi del Mancio sono 7, Handanovic, Murillo, Miranda, Medel, Kondogbia, Felipe Melo e Icardi, tutti a rappresentare l’ossatura della squadra, senza pensare alla fantasia.

Scrive La Gazzetta dello Sport che mentre altre squadre hanno giocatori creativi con alto minutaggio, vedi Hamsik, Borja Valero, Pjanic, Pogba e Bonaventura, rispettivi giocatori di fantasia nei club, ecco che Mancini usa gente fisica, muscolare e aggressiva, a dispetto di quel 10 che nell’Inter allena e ha sempre usato la fantasia come arma micidiale.

Anche nel City Roberto Mancini preferiva l’esser pratico, la crescita di Yaya Touré, corteggiatissimo in estate, è l’emblema del centrocampista di rottura che sa anche segnare senza essere un numero 10 vecchia maniera, cosi oggi Medel e Kondogbia, centrocampisti che non lasciano respirare l’avversario, a discapito di piedi fatati.

Inter e Napoli si troveranno di fronte lunedì e rappresentano la contrapposizione del calcio, la banda di Mancini non aveva mai segnato nella prima mezzora, è un diesel che esce alla distanza, i Sarri Boys colpiscono subito nel primo quarto d’ora di gioco in entrambi i tempi, usando genio e sregolatezza dei suoi campioni, con una squadra che ora ha trovato la perfetta quadratura del cerchio.

Dal canto suo Mancini ha nella possibilità di cambiar sempre il modulo un vantaggio anziché una confusione, difficilmente si può dire a oggi come si schiererà al San Paolo, in una squadra che non trova un italiano tra i sette samurai, ma d’altro quando l’Inter è nata nel 1908 è stato sancito da Giorgio Muggiani: “Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo“.

Impostazioni privacy