Pirlo: il nome potrebbe non bastare

Negli ultimi giorni non si parla di altro. Tutti a chiedersi come sarebbe un suo possibile ritorno, e soprattutto se fosse davvero possibile. Si tratta di Andrea Pirlo e di un suo possibile rientro in patria per vestire la maglia nerazzurra. In tanti si sono pronunciati su questa pazza ipotesi, estraniando dubbi e idee sul regista bresciano e di un suo innesto nel centrocampo interista.
Sulle qualità di Pirlo è inutile spendere ulteriori elogi. È un giocatore dalla classe sopraffina, capace di giocate impossibili a qualunque collega. Trasforma calci di punizione impossibili in parabole perfette, destinate ad insaccarsi nella rete avversaria. E su tutto ciò non si discute. Molti dubbi sorgono sulla sua preparazione fisica. L’ex Juventus ha ormai quasi 37 anni. Inoltre è risaputo che in America, allenamenti e partite non vengono giocate con la stessa intensità con cui si giocano in Europa e questo potrebbe aver fatto calare ulteriormente la condizione fisica di Pirlo.

Sicuramente all’Inter un regista serve come l’oro. Al momento la squadra di Mancini fatica a costruire gioco e uno in quella posizione potrebbe risolvere molti problemi. È anche vero che il contratto dell’ex Milan non potrà essere troppo lungo. Ciò potrebbe abituare una squadra a giocare in un determinato modo, per poi ritrovarsi l’anno prossimo, o al massimo fra due, con gli stessi problemi di ora. Pirlo potrebbe diventare insostituibile o fondamentale per il centrocampo, lasciandoci magari dopo 6 mesi senza un’idea di gioco. Si potrebbe, invece, iniziare a cercare un giocatore più giovane, con le caratteristiche simili al fantasista ex Brescia, e provare a costruire sulle sue capacità il gioco nerazzurro.

È anche vero che Pirlo potrebbe inserirsi in un centrocampo molto fisico, con giocatori come Felipe Melo e Medel, capaci di garantirgli copertura, esentando, almeno in parte, il giocatore dei New York City dal compito difensivo. Questo, però, voler fondare la nuova Inter solo ed esclusivamente su Pirlo, arrivando dunque a dipendere da un giocatore che, ripetiamo, tra un anno potrebbe già lasciarci.

Dunque l’acquisto di Pirlo rimane pieno di dubbi. In questo caso non ci si può fermare al nome per decretarlo un buon acquisto, ma pensare al futuro della squadra e pensare a costruire una formazione in grado di crescere per anni. Il Maestro potrebbe sistemare una squadra in questo momento, ma lasciarla orfana e disperata fra neanche un anno.

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