GdS – La classe di Pirlo non è cambiata: ecco cosa pensano Lippi, Mazzola & Co. sul suo possibile ritorno all’Inter

Quando in estate decise di andare a provare una nuova esperienza in MLS, forse non ci siamo resi conto subito di cosa e chi il nostro calcio stava perdendo, ma ora a sognarlo di nuovo sui campi di Serie A sono in tanti, ecco qualche parere illustre sul possibile ritorno in nerazzurro riportato dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.
Mazzola: “Meglio portarselo a casa“, così Mazzola si pronuncia su Pirlo, che portò al Biscione nel 1998: “Mi ricordo una partitella a porte chiuse tra i ragazzi del Brescia ed i nostri alla Pinetina, non è che servisse quella gara per convincerci, ma fu un occasione per convincerci anche fuori dal campo. Volle vedere anche l’interno del centro sportivo, si fece spiegare chi erano i giocatori nelle foto”. Così vestì nerazzurro. “Esatto, anche se Moratti mi disse che era un po troppo giovane per i nostri canoni. Pure la Juve lo voleva: il giorno della partitella aveva un osservatore nascosto nel bosco dietro al campo“.

Gianluca Pagliuca, compagno di Pirlo proprio con i nerazzurri, non vede invece così bene il ritorno in patria: “Fossi in lui resterei a New York; ha lasciato nel campionato italiano un tale e grande ricordo che rischierebbe più di perderci che guadagnarci. Certo, però, uno come lui anche se gioca un’ora può fare la differenza, perciò capisco Mancini…“.
Poi ecco le parole di Lippi: “Un’idea geniale, e chi l’ha avuta dimostra di essere un allenatore geniale. Riportare un genio del centrocampo qual è Andrea in Italia, anche in vista dell’europeo, sarebbe bellissimo. Non so se Pirlo se la sentirebbe, perché vuole ricaricarsi mentalmente e fisicamente sfruttando la sosta del suo torneo. Rivederlo in azzurro? Sarebbe bello“.

Mazzone, che lo prese a Brescia e lo mise per la prima volta in regia a centrocampo, si esprime così: ” Deve decidere lui. Intanto bisognerebbe capire perché è andato là, e poi a lui darei un consiglio, ascoltati e se ti sentì ancora abile e motivato…“.

Alessandro Calori, con cui Pirlo divise lo spogliatoio nel Brescia di Baggio e Guardiola, è nostalgico: “Credo che a livello umano l’esperienza fatta in MLS sia fantastica, ma giocatori come Pirlo nel campionato italiano stanno mancando, e tanto. Fossi in lui sceglierei l’Inter, ha ancora la possibilità di fare la differenza e di far giocare bene gli altri. Inizialmente potrebbe dover ritrovare i ritmi giusti anche in ottica nazionale, e quei ritmi li trovi più da noi che altrove“.

Franco Colomba, suo mister ai tempi della Reggina, lo vede benissimo nell’Inter: “Sono già favoriti per lo scudetto, con Pirlo lo sarebbero ancora di più, non ha giocatori così in rosa, il centrocampo si completerebbe“. Ma fuori dal campo com’è? “Ha sempre ascoltato i consigli e adattarsi alla realtà. Alla Reggina si presentò con un Porsche agli allenamenti, allora gli dissi che le strade non erano adatte a macchine sportive di quel tipo, tre giorni dopo si presentò con un’utilitaria“.

Il Club Manager del Bologna Marco Di Vaio, con anche alle spalle un’esperienza in MLS, non crede molto nella possibilità del Pirlo bis: “Andrea sarebbe un assoluto valore aggiunto, ma conoscendolo credo che abbia sposato quel progetto e non credo tornerebbe indietro. Poi, se ne avrà voglia, di problemi non ne avrà“.

Po la parola passa a Beccalossi e Simoni. Il Becca invece si domanda: “Avrà le motivazioni giuste? Il giocatore non si discute, ma qua ci sono ritmi diversi dall’MLS“. Mentre Gigi Simoni non ha dubbi: “Mancini si è reso conto che alla sua Inter manca un direttore d’orchestra, e Andrea sarebbe perfetto“.

Impostazioni privacy