Fassone a SportItalia (Seconda Parte): “Ecco il perché del rinnovo di Mazzarri. Se Mancini ha inciso sul mio addio? Ecco cosa penso”

Marco Fassone, fino a poco tempo fa protagonista dell’assetto societario dell’Inter, parla a SportItalia di tutte le situazioni del mondo nerazzurro che lo hanno riguardato.

Ecco la seconda parte delle sue dichiarazioni: “Mi sono richiarito col presidente, il mio addio col disavanzo di bilancio sul mercato estivo c’entra poco, credo sia di sei milioni. Mazzarri? Tutte le decisioni dell’area sportiva da quando c’è Thohir sono state prese con Ausilio e l’allenatore del momento. Il rinnovo di Mazzarri fu deciso confrontandosi tra di noi. E’ un allenatore che può piacere o no, ma dal punto di vista contrattuale è chiaro: vuole un anno paracadute, non gli piace restare a scadenza. Dopo 1 anno dei 2 che aveva di contratto voleva sapere la situazione: in questo caso o rinnovi o lo esoneri, perché non puoi restare con un allenatore con un malumore. Visto il quinto posto ottenuto (che era l’obiettivo della società) e l’addio di molti giocatori, pensavamo che le cose sarebbero potute andare meglio e invece no. Fu perso così un anno perché poi Mancini ha dovuto disputare sei mesi con una rosa non sua. La maglietta con scritto “Meglio un anno senza tituli che una vita da ridiculi”? E’ stata un’ingenuità, ma quando sei in determinate situazioni e ti danno una sciarpa o una maglia da esporre, lo fai. Ho già chiesto scusa, non ho pensato quando la esposi.
Quanto ha influito Mancini nel mio addio visto che vuole avere un rapporto diretto con la società? Con Mancini ho avuto un ottimo rapporto, ho la presunzione che lui sia tornato perché c’eravamo io e Ausilio, con i quali s’era creato un ottimo rapporto, sempre nel rispetto dei ruoli. L’ho visto dispiaciuto quando la sera del mio addio lo sono andato a salutare, quindi credo che lui non abbia inciso, penso volesse che le cose restassero com’erano. Però poi nella vita non si sa mai. Kondogbia? Una delle trattative più mediatiche, si sanno molte cose: Mancini fu determinante nel farlo venire perché potevamo mettere sul di meno rispetto al Milan e nonostante quello fu un sacrificio enorme. Quando poi il giocatore decise di venire da noi nonostante lo stipendio più basso di quello propostogli dal Milan, fu facile anche trattare col Monaco. Mercato insieme o decise tutto Mancini? A volte si puntavano giocatori richiesti da lui ma non sempre, lui per esempio voleva Touré. Yaya non è mai stato vicinissimo, il City ha sempre posto condizioni proibitive, ma c’è stato un momento in cui sembrava che il giocatore volesse venire. Però c’era una distanza economica sull’ingaggio eccessiva. Montoya? Era una situazione favorevole, non escludo possa essere utile nel progetto. Moratti decisivo nel ritorno di Mancini? So che Thohir e Moratti si sentono spesso e a lungo, quando io e Ausilio proponemmo a Thohir e Bolingbroke il nome di Mancini sono sicuro che Thohir abbia contattato Moratti. Moratti lo si vede meno ma credo definisca sempre linee importanti col presidente
“.

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