Nella notte di Halloween lo scherzetto è nerazzurro: il Pitbull regala i tre punti e la vetta all’Inter

Dolcetto o scherzetto? Per quanto la serata sia stata dolce, si tratta comunque di uno scherzetto. A tinte nerazzurre. Perchè tanti potevano essere i giocatori preventivabili in grado di decidere questa “sfida da paura” ma probabilmente nessuno si sarebbe mai aspettato di leggere come unico nome del tabellino quello di Gary Medel: il Pitbull non segnava dalla stagione 2012/13 quando con il Siviglia raggiunse addirittura quota 6 reti in campionato.

Il gol di Medel, alla 55^ presenza in maglia nerazzurra fra tutte le competizioni, vale forse più dei tre punti canonici che l’Inter ha ottenuto a fine partita. E’ l’emblema del cuore di questa Inter, è la dimostrazione che ancora una volta la grinta ha avuto la meglio sulla tecnica, è la conferma che in Italia fra miglior difesa e miglior attacco quasi sempre vince la miglior difesa. Classe operaia al potere insomma.

La Roma di Garcia aveva segnato 25 reti nelle precedenti 10 gare di campionato e per disinnescarla sarebbe stata necessaria una prestazione ai limiti della perfezione sia a livello di singoli che a livello corale. E cosi è stato. A partire da Handanovic che, dopo la già ottima prestazione contro il Bologna, è stato decisivo quest’oggi. Una, due, tre volte: Samir in serate come queste riesce a farsi perdonare quelle rare ma occasionali serate storte come quella contro la Fiorentina di quest’anno.

Se il portiere è una saracinesca, la difesa non è stata da meno: la coppia centrale formata da Murillo e Miranda non ha giocato molte partite insieme fra squalifiche e infortuni dell’uno de dell’altro ma ancora una volta i due hanno confermato di essere fra le migliori coppie di difensori degli ultimi anni in Serie A in quanto riescono ad amalgamare al meglio esperienza, grinta, tenacia e atletismo. E in serata come queste, quando hai contro frecce come Gervinho e Salah o anche punte insidiose come Dzeko, occorre dare anima e cuore per cercare di mantenere inviolata la propria porta.

La difesa perfetta della serata delle zucche al Meazza è passata da prestazione di altissimo profilo da parte di tutti, a partire dai giocatori finora poco (o mai) impiegati come D’Ambrosio e Nagatomo, fino a chi sta pian piano crescendo di rendimento come Perisic e Ljajic e chi invece sta tornando a dimostrarsi addirittura essenziale come Brozovic. Perchè se vinci per la sesta volta su undici per 1-0 vuol dire che oltre al cinismo e probabilmente a un pò di fortuna, c’è anche tanta voglia di lottare fino all’ultimo secondo per difendere il fortino.

Non sarà ancora un’Inter da Scudetto, ma dopo serate come queste è lecito quantomeno godersi il momento e continuare a dare fiducia a questi ragazzi che mai come ora stanno regalando quelle soddisfazioni che la tifoseria merita quattro anni di buio.

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