Il 4-2-3-1 è il modulo del futuro? Ecco quali potranno essere le nuove gerarchie…

Il 4-4-2 è stata l’ultima soluzione di Mancini, con un esterno inedito e una coppia centrale di grande sostanza come Melo e Medel. Il 4-2-3-1 è il modulo che probabilmente si vedrà stasera, utile al rilancio di Kondogbia e Biabiany, due uomini sui quali il tecnico pare contare molto ma che, al momento, non sono giudicati in forma o in grado di dare un contributo troppo tangibile alla causa. E’ questa la svolta che il tecnico ha in mente? Una mediana con due persone e due esterni? In tal caso, si rimescoleranno quelle gerarchie che, in queste prime 7 giornate, sembravano già chiare e delineate?

Qualche segnale il tecnico delle Marche lo ha lanciato, estromettendo per la prima volta Guarin dall’undici titolare. Il colombiano è sempre stato un suo pupillo, escluso solo quando infortunato e con la Juventus è entrato dalla panchina per dare il cambio a Melo. Il suo ruolo sembra essere quello di mezzala, ma l’ex City lo ha già messo più volte come centrale puro, accanto al cileno Medel, colui che appare il vero intoccabile del reparto. Il “Pitbull” è in forma, ma la squadra dipenderà sempre e per sempre da lui? Per ora così pare, ma è certo che, forse, tra sperimentazioni e nuove soluzioni, anche il cileno potrà sedersi in panchina. Lui e Felipe Melo, con tutta franchezza, difficilmente possono essere in eterno la coppia mediana titolare di un’Inter che, alla fine, risulterebbe poco fantasiosa e veloce nella manovra. Nei primi 45 minuti di domenica sera hanno funzionato a meraviglia, ma è evidente che non sono in grado di creare un guizzo che i vari Brozovic, Guarin e Kondogbia hanno di più nelle loro corde. Per far spazio a un centrocampista in più, si potrebbe assestare definitivamente Medel in difesa, per permettere a melo, Guarin e Kondogbia di lottare per i due posti in mezzo al campo. Chi ci andrebbe a rimettere? Di sicuro più Murillo di Miranda, nonostante il colombiano si sia sempre dimostrato all’altezza della situazione finora. Qualche peccato di ingenuità e inesperienza, però, rischia di costargli caro a lungo termine. Stando così le cose, la coppia Melo-Kondogbia potrebbe essere la più consona per il futuro, con Guarin alternativa di lusso. Il francese si fa preferire per la quantità dell’investimento in estate e per i notevoli margini di miglioramento, a differenza dell’ex Porto che, da anni a questa parte, sembra aver ormai mancato l’appuntamento con il salto di qualità.

Sugli esterni di centrocampo, Biabiany potrebbe essere davvero in rampa di lancio non appena condizione e continuità lo supporteranno. Dall’altro lato Perisic ha il posto assicurato, così come Jovetic e Icardi. Se quest’ultimo è destinato ad essere eternamente il centravanti, il montenegrino può oscillare tra la trequarti e il ruolo di attaccante sulla stessa linea di Icardi, ma con più licenza e possibilità di movimento? Ljajic e Palacio possono essere riserve di lusso in grado di rendersi utile sia sull’esterno che in attacco. Un dubbio viene sul fatto che il 4-3-3, modulo che appare congeniale alle esigenze di squadra, non sia stato finora vagliato. Probabilmente influisce il fatto che Jovetic non è visto come esterno e ridurlo in una zona precisa di campo può costituire un limite alla sua fantasia. L’Inter ancora non è perfettamente collaudata, ma c’è la necessità che la quadratura venga trovata lestamente per iniziare la rincorsa verso obiettivi indispensabili e sogni tricolori.

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