GdS – Inter-Juve: pochi dribbling tanti contrasti, come negli anni 90

Le pretese e le attese erano tante, potenziale offensivo sia per Inter che per Juve altissimo, poi basta un dato per giustificare lo zero a zero, i tiri in porta di Icardi e Morata, i bomber, zero, come le reti.

La Gazzetta dello Sport analizza il derby d’Italia partendo dai tiri nello specchio della porta, solo sei tra le due squadre, baricentro molto basso dell’Inter, 46 metri, più avanti la Juve a quota 52,2, ma questo non basta per spiegare le poche emozioni.

Quando Mancini presenta un’Inter che a centrocampo ha Medel e Melo, dunque poca fantasia ma grande agonismo, si può intuire che il primo obiettivo è il contenimento, ma in tutta risposta fa riflettere quando Allegri lascia in panchina l’attaccante con più fantasia, Dybala, per sfruttare Zaza che si dimostra in giornata no.

Né Icardi né Morata hanno mai provato la conclusione verso la porta, troppo solo il primo, utilizzato per la fase di ripiegamento il secondo, ci provano cosi Jovetic e Cuadrado ma se il montenegrino viene steso ad ogni accelerazione per il colombiano l’assistenza nei cross è pari a zero.

Cosi in un derby d’Italia in cui prevalgono i contrasti ai dribbling finisce tutto in parità, alla fine ci si accontenta di vedere Medel e Marchisio ringhiare a centrocampo, esattamente dove un tempo descrivevano calcio Suarez e Platini.

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