Cruz: “E’ stato sempre un piacere far gol alla Juve! Mauro segna sempre come me, Dybala mi ricorda…”

Julio Ricardo Cruz, storico bomber nerazzurro e spesso a segno proprio contro la Juventus, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport, che lo ha interrogato sui nuovi attaccanti argentini del presente e sul suo passato a forti tinte nerazzurre. Ecco le curiosità più interessanti del “Jardinero”:

I GOAL ALLA JUVE – “La Juventus portava benissimo, tante volte ho vinto e segnato contro di loro. Il ricordo più bello era quello del 2003, non vincevamo da più di 10 anni a Torino e sbloccai il match con una punizione perfetta sul palo di Buffon. Sembrava una maledizione, ma alla fine abbiamo vinto e ho anche fatto doppietta”. 

ICARDI E DYBALA – “Mauro è come me, segna spesso alla Juventus e quando fai goal contro certe squadre sei molto più amato dai tifosi. Sta portando avanti la grande tradizione degli attaccanti argentini, oltre che della maglia numero 9, che indossavo anche io. Dybala non lo conoscevo molto, perché è andato via giovanissimo dall’Argentina, ma sta facendo grandi cose. Ha numeri che ricordano Messi, ma Leo è unico e inimitabile”.

MANCINI E IL PASSATO – Roberto è un grande allenatore, ha rivoluzionato la rosa e anche quando venne all’Inter la prima volta cambiò la mentalità e ci permise di tornare a vincere lo scudetto. Ai miei tempi, però, vincere era una grande ossessione anche per le tante polemiche che c’erano. Ora la situazione mi sembra più tranquilla. L’Inter può competere per lo scudetto, ma attenzione a Roma e Fiorentina. Me ne andai la stagione prima del Triplete ma non ho rimpianti: Moratti mi offrì il rinnovov ma con Mourinho avevo poco spazio e la Lazio mi cercava da anni. Preferivo il campo ai soldi. Il più forte con il quale abbia giocato? Sicuramente Ibra, ma ho anche visto Messi da giovane e già faceva dei gran numeri…”.

PRESENTE – Un mio erede? Attenzione a Alario del River Plate, è un 92 e mi piace molto. Ora mi piace aiutare la gente, soprattutto i bambini, con la mia fondazione, supportandoli nel fare sport e nell’andare a scuola nonostante le difficoltà economiche. Per la stessa ragione mi ero impegnato in politica ma quel mondo non fa per me. Per fortuna ne sono uscito in tempo”. 

 

 

 

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