Se si parla di Inter, si parla di “Caso Inter”

Non importa che l’Inter sia seconda. Non importa che abbia raccolto 16 punti sui 21 disponibili. Non importa se il distacco dal Milan è di 7 punti e quello dalla Juve di 8. Nessuno è interessato a tutto ciò. Le imprese sul campo dei nerazzurri passano sempre in secondo piano. Potete stare certi, però, che quello che non passa mai in secondo piano sono i tantissimi “casi” che scoppiano nella squadra nerazzurra. Sì, perché da quando è iniziato il campionato (anzi già prima dell’inizio) non si è fatto altro che parlare dei mille “gialli” che affliggono i giocatori interisti.

Il primo casso scoppiato in questa stagione riguarda Montoya, arrivato in prestito biennale con diritto di riscatto dal Barcellona. Appena arrivato Mancini non riesce ad inserirlo subito in formazione, ed ecco dunque, che parte il problema. Si comincia a supporre che Mancini non lo voglia, che possa fare la fine di Shaqiri e che la società abbia rifilato un “pacco” al suo allenatore.  Nessuno si domanda se magari il giocatore deve ancora ambientarsi, che essendo stato fuori parecchio al Barcellona magari deve ancora trovare la condizione fisica ideale o, semplicemente, c’è qualcuno più in forma di lui (vedi Santon).  No, parte subito il “caso”.

Sempre dal mercato arriva all’Inter Felipe Melo. Allora dai giornali si comincia a pensare alla probabile formazione ed ecco che bisogna pensare di togliere qualcuno per far posto al brasiliano. Si pensa subito a Brozovic come l’indiziato numero 1. Ora il croato è di troppo, nonostante l’Inter lo abbia definito incedibile durante la sessione estiva, rifiutando parecchie offerte. Nelle prime due giornate gioca titolare, e dunque sembra che Mancini smentisca i media, invece appena torna Guarin, l’ex Dinamo Zagabria finisce in panchina. Ed ecco allora che negli ultimi giorni si è tornato a parlare del “Caso Brozovic“. In sua compagnia ora appare anche Ljajic. D’altronde il serbo ha giocato poco e nelle gerarchie viene dopo Biabiany e Manaj. Perché non criticare immediatamente anche lui? Perché dargli del tempo per dimostrare le sue qualità?

Non sono gli unici casi di attacchi mediatici  subiti dai giocatori nerazzurri: Miranda, tornato dal Brasile acciaccato, si pensa che Mancini possa convocarlo per il Derby, cosa che ovviamente non si è verificata; Ranocchia, il tecnico jesino gli preferisce Medel nel Derby, ed ecco l’ennesimo caso; Felipe Melo, ripetutamente attaccato per la sua grinta in campo; Kondogbia, che in 3 partite non è ancora diventato il “nuovo Pogba”. L’ultimo, ma forse il più importante, riguardano le insinuazioni su Jovetic. Il montenegrino infortunato, viene convocato dal Montenegro. Anche se ancora si valuta la sua presenza in campo, subito iniziano i titoli “Jovetic è già giallo“. Per giorni si parla di uno Jovetic che sta male, che senza il permesso della società è andato in Germania per alcune infiltrazioni. Per fermare tutto ciò, deve intervenire direttamente il giocatore su un social network: “Continuo a leggere cose assurde che francamente non comprendo. Ci tengo a precisare, in maniera chiara, che non c’è alcun tipo di problema con lo staff medico dell’Inter e con Mister Mancini”

Ovviamente non saranno né i primi, né gli ultimi “casi” a scoppiare all’Inter. Non importa che si vinca o che si perda, si continuerà a leggere cose assurde che francamente non comprendo”

Impostazioni privacy