All’insegna dell’equilibrio, né fenomeni prima, né polli ora…

Il punto conquistato dall’Inter a Marassi può avere diverse chiavi di lettura: per alcuni si tratta di una dimostrazione di poca forza, di una possibilità di riscatto non sfruttata, per altri rappresenta la vera dimensione di questa squadra, mentre qualcuno preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno. La verità? Non la sappiamo nemmeno noi, o almeno, abbiamo una nostra versione che proviamo a spiegarvi.

Oggi l’Inter ha sofferto più delle prime partite in difesa, ma ha anche creato di più. E’ andata sotto come con la Fiorentina, ma ha avuto la forza di reagire e di sfiorare la vittoria. L’avversario posto di fronte era di livello significativo, una compagine che in casa è stata finora imbattibile, che ha sconfitto la Roma e ha rimontato il Napoli al San Paolo. E’ normale che quando il livello delle contendenti si alza gli ostacoli sono superiori e i risultati rischiano invece di essere più deludenti, ma non si può negare che ogni supporter meneghino avrebbe messo la firma a inizio stagione per 16 punti su 21 disponibili, soprattutto se nessuna delle più dirette sfidanti, eccezion fatta per la valevole Fiorentina, rischia di superarti ma anzi, sono tenute ancora a distanza di sicurezza. L’Inter è una squadra nuova, si sta scoprendo ora, sta inserendo pian piano i suoi tasselli e non è in grado e nella condizione di pretendere la luna. Oggi era una partita dalla quale si poteva uscire con le ossa rotte, ma alla fine si è tornati a casa con un punto che non va sottovalutato. Stiamo scoprendo Perisic, notiamo che Jovetic è un’assenza pesante, ci accorgiamo che Medel è un ottimo centrale, che Icardi va fornito a dovere e che Kondogbia va aspettato. Piccole certezze che consentiranno di trovare al più presto una quadratura, che solo i più inguaribili ottimisti pensavano fosse già stata individuata  sulla scia delle prime cinque partite. La strada da fare è tanta, le avversarie ci hanno dato una mano nel poterci permettere qualche passo falso, sempre se falso lo sia. Non abbattiamoci per il solo punto nelle ultime due partite e non illudiamoci se la Juventus e il Milan dovessero perdere ancora. In un campionato equilibrato e senza apparenti padroni, ogni dettaglio può fare la differenza.

Un punto di rimonta a Genova rientra nella categoria di questi dettagli, con buona pace di coloro che, per malizia o fretta, ci hanno attribuito un’etichetta di “favoriti” che non ci riguarda affatto. Bisogna essere consapevoli di ciò che si è; siamo stati delusi una settimana fa perché sappiamo che non siamo destinati a finire nelle fauci di una Fiorentina qualsiasi, ma oggi bisogna essere positivi, perché non siamo nemmeno una corazzata in grado di andare a dettare legge su uno dei campi più difficili d’Italia.

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