Santon torna in azzurro? La ripartenza di un ex “bimbo” prodigio…

L’ex bimbo prodigio dell’Inter e del calcio italiano si sta riprendendo, passo dopo passo, tutto quello che sembrava gli stesse sfuggendo di mano. Davide Santon è entrato prepotentemente nel mondo italico del pallone: esordio nella stagione 2008/09 con Mourinho come terzino sinistro, subito titolare di un gruppo di granito e destinato, col tempo, ad affermarsi sia in Italia che nel mondo. Poche partite di ambientamento prima di marcare con successo, in Champions, un certo Cristiano Ronaldo. Il popolo nerazzurro crede di aver trovato una nuova bandiera, un piccolo Zanetti, alla stampa ricorda il Maldini degli esordi, mentre Mourinho se lo coccola e lo chiama “il Bimbo”. Il ragazzo è appena maggiorenne, è un grande amico di Balotelli ma non lo caratterizzano i suoi stessi eccessi e si merita già, a differenza dell’attaccante, la convocazione di Lippi in Nazionale maggiore al termine della stagione stessa. La classica storia di un predestinato arriva però ad interrompersi.

L’anno successivo non conserva il posto da titolare, anche per problemi fisici, ma tutto passa in secondo piano visti gli enormi successi della squadra, culminati nella Champions League del Triplete. La gestione passa da Mourinho a Benitez e, visto il calo di forma di alcuni senatori, si pensa che lui possa imporsi con costanza. La speranza inizia ad essere delusa e il ragazzo viene mandato a Cesena per giocare con continuità e non bruciarsi in seguito ad alcune prestazioni più che titubanti. La mezza stagione in Romagna non lo rigenera,  così arriva a sorpresa la cessione al Newcastle nel 2011. Davide esce fuori dal grande giro, in un club di fascia intermedia che, nonostante un’ottima continuità di rendimento, non gli consente di entrare nel giro della Nazionale. Dopo il suo addio a Milano ottiene solo una presenza con Prandelli, un’amichevole contro l’Olanda nel 2013. Troppo poco per un enfant prodige. Il grave infortunio dell’estate 2014 facilita l’improvviso e non previsto viaggio di ritorno: da Newcastle a Milano, sempre sponda nerazzurra. Il destino offre delle seconde opportunità.

Dopo due giorni è già titolare a Napoli e inanella una serie di prestazioni consecutive e convincenti. Dopo 4 anni Santon è pronto a prendere per mano l’Inter ancora una volta. Purtroppo per lui, però, si apre una nuova spirale negativa con un po’ di panchine e, in estate, la volontà, del club, di cessione al Watford. Davide, stavolta, da bambino si trasforma in uomo e si ribella. Il ritorno di casa se lo immaginava con la volontà di lasciare il segno, non come un semplice intermezzo nella carriera. Rifiuta la cessione, resta, si mette al lavoro e trova di nuovo il posto da titolare. Cinque partite di grande sostanza prima della debacle contro la Fiorentina. Sufficienti per convincere Conte, a quanto pare, a chiamarlo per la prima volta nella sua storia da CT. La concorrenza c’è, ma non è impossibile da superare, toccherà a lui sapersi imporre senza perdersi di nuovo. Di tempo ne è passato, ma gli anni sono solo 24: una carriera davanti per meritarsi ancora l’etichetta di prodigio.

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