Icardi: “Mai nell’Italia, mi sento argentino. Io e Zanetti capitani diversi? Vi spiego. Su Maxi Lopez…”

A tutto Mauro Icardi. Il numero 9 nerazzurro si è concesso in un’intervista a El Grafico, dove parla di vita privata, di Inter e di Nazionale.

ARGENTINA –Non ho mai pensato di vestire la maglia di una Nazionale che non fosse quella Abliceleste. Non sono pentito di non aver scelto l’Italia, io mi sento argentino. Sabella quando mi convocò mi rese felice perché mi diede la possibilità di coronare il mio sogno: purtroppo, a causa della pubalgia, non ho potuto giocare molto quella partita. L’Argentina ha i migliori attaccanti del mondo, ma comunque penso di aver dimostrato di essere all’altezza di quella maglia“.

PRANDELLI LO VOLEVA AL MONDIALE – Il papà di Icardi rivela anche un aneddoto molto interessante: “Giocare nell’under 19 italiana non gli avrebbe precluso poi di indossare la maglia dell’Argentina, ma lui non volle. Poi nel mondiale in Brasile il ct dell’Italia Prandelli lo voleva con sé, lo avrebbe messo anche davanti a Balotelli nelle proprie scelte“.

CARATTERE –La mia vita, come quella di tutti, è fatta di scelte, di decisioni, di “si o no”. Ciò che sono è il frutto delle mie decisioni. Quando faccio una scelta non la faccio in base ai nemici che mi posso creare, ai soldi che potrei guadagnare, a quanto potrebbe cresce la mia fama, a quanti tifosi potrei perdere. Ciò che m’importa è di saper lottare, perché sono un guerriero“.

MAXI LOPEZ – Storia infinita quella che riguarda Maxi Lopez e sua moglie Wanda Nara. Icardi parla così: “Dell’opinione degli altri non mi interessa nulla: la gente da fuori può farsi un’idea, ma poi nessuno sa realmente cosa è accaduto. Non ho rispettato dei codici con un mio compagno? Faccio ciò che voglio, non penso a quello che dicono gli ignoranti. E poi questi codici dove sono scritti? Nella mia vita ho altre priorità, ho dei codici a casa, rispettando la mia famiglia. Continuerò così, sempre“.

ZANETTI E FASCIA DI CAPITANO –Ora che sono capitano devo stare attento ai tweet? Assolutamente no, io continuerò la mia vita come sempre. Continuerò ad essere come sono ora, perché il mio modo di essere mi ha portato dove sono adesso. Sulla fascia di capitano dico che non ne ho mai parlato con Zanetti: so che lui mi vuole bene e io ne voglio a lui. Non mi ha dato consigli, ma se ne avessi bisogno saprei a chi rivolgermi, perché lui è sempre molto disponibile. La fascia in suo onore? L’abbiamo creata io e Wanda, abbiamo pensato che soprattutto nel derby fosse giusto fargli un tributo. Fortunatamente abbiamo vinto e gli abbiamo fatto un regalo che è coinciso con la vittoria. Io e Zanetti capitani diversi? Questo è quello che dice la stampa, che pur di vendere mi dipinge così. Chi mi conosce sa che sono diverso da come parlano di me e quali sono i miei valori“.

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