Mancio, ti gusta la panchina? A quanto pare non troppo…

Il calcio è strano. Si può essere criticati per una ragione e per il suo esatto contrario. Nelle prime giornate di campionato, tra loro molto riavvicinate, gli allenatori possono iniziare a delineare una prima e netta gerarchia di squadra, una formazione tipo, mentre altri preferiscono  far ruotare il maggior numero di giocatori possibili, evitando l’accumulo di stanchezza e cercando la miglior quadratura possibile. Quest’ultima strada ha condotto Allegri e Garcia al centro di numerose critiche: undici titolare quasi sempre diverso e troppo turnover, giudicato inadeguato e inutile all’inizio di stagione. Sarà per questo che Roberto Mancini, al contrario, ha adoperato una strategia completamente diversa, frutto anche dell’assenza dalle competizioni europee infrasettimanali. Ha scelto e selezionato pochi uomini da far giocare e ruotare con discreta costanza, a discapito di altri che hanno invece saggiato spesso la comodità delle panchine avversarie e di San Siro. Mossa giusta, ma nelle ultime sfide si sono visti segnali di pesantezza e fiato corto. Guarin e Kondogbia hanno sin qui tirato la carretta, mentre Brozovic ha aspettato invano un’occasione mai concessa. Eppure il croato sembra essere nelle grazie di Mancini, che lo ha adoperato molto lo scorso campionato e anche nelle prime due partite, quando la squadra era però ancora incompleta per il mercato. A Genova potrebbe scoccare la sua ora?

In difesa Ranocchia è stato scongelato solo per pochi scampoli di partita. L’ex capitano ha messo piede in ogni match, eccezion fatta per l’esordio con l’Atalanta, ma mai ha avuto la chance di riprendersi quella titolarità inamovibile lo scorso anno. Forse Mancini ha ancora in mente i pasticci e le incertezze dei mesi addietro? L’espulsione di Miranda lo lascia sperare, ma non troppo, per Marassi.

Tanti sono coloro che, al contrario, rischiano di aver già perso la speranza. Montoya e D’Ambrosio non hanno ancora minuti nelle gambe per “colpa” di un Santon fin qui esemplare (Fiorentina esclusa per colpe non tutte sue), ma che ha giocato sin qui ogni singolo minuto di stagione ufficiale. Il baby Gnoukouri sembra rimanere in eterno nell’ombra di Melo e Medel, mentre Ljajic non ha avuto ancora modo di mostrarsi come si deve. Palacio e, a sorpresa, Biabiany, hanno invece convinto Mancini ad avere un minutaggio superiore alle iniziali attese. Vedremo se l’ultima sconfitta spingerà Mancini a cambiare qualcosa o se deciderà di insistere con gli uomini prescelti finora. La parola al campo.

 

Impostazioni privacy