Inter-Fiorentina, partita nata male ma concepita anche peggio

“L’episodio iniziale ha condizionato la partita, poi sul tiro di Ilicic abbiamo subito il secondo gol e con l’espulsione di Miranda è praticamente finita la partita. Sono gare che nascono così e non si può fare molto”.

Queste le parole di Mancini dopo la tremenda batosta contro la Fiorentina. Analisi corretta, senza dubbio la gara è stata incanalata sui binari della disfatta dopo i tre errori consecutivi di Handanovic: stop sbagliato e rigore procurato; respinta male la sassata di Ilicic; aver piantato le radici in area, non uscendo per aiutare Miranda, con conseguente espulsione del brasiliano, reo comunque di un intervento evitabile.

Ma, se questi sono gli errori ed episodi in campo, non si possono non analizzare quelli fatti nel pre partita. Leggendo la formazione ufficiale nerazzurra in molti avevano pensato: “Bene così, come ai tempi di Mourinho: 11 titolari fissi che non vengono cambiati mai se non in gara in corso per dare la scossa”“Squadra che vince non si cambia, stessi uomini e stesso modulo che sta facendo bene, avanti così”. E invece, poco dopo il fischio iniziale, tutti spaesati nel vedere Perisic non tra gli attaccati, ma basso sulla fascia destra, quasi sulla linea dei difensori in fase di non possesso. Arrivederci 4-3-1-2, ancora tu 3-5-2.

Il croato non ci ha capito molto del ruolo di tornante, tanto che le azioni offensive non le seguiva e, come in occasione del terzo gol viola, era fin troppo facile superarlo sulla fascia. Interessante notare questo, visto che nel dopo partita Mancini spiega la sua scelta per l’ex Wolfsburg con il desiderio di tener occupato e in scacco Marcos Alonso. Peccato sia accaduto tutto il contrario.

Ma non solo lui è stato snaturato. Davide Santon, che stava disputando un discreto avvio di campionato da terzino destro, ieri è stato schierato da centrale difensivo nei 3, con risultati quanto meno contrastanti. Il quarto gol, anche se difficile ritenere giudicabile la gara del secondo tempo, nasce proprio da una sua distrazione. “Santon era nel suo ruolo naturale perché quando esce palla al piede può impostare”. Così il tecnico nerazzurro ha commentato la gara dell’ex Newcastle.

Errori da penna rossa, dunque, per Mancini: oltre che leggere erroneamente la chiave tattica della gara, il decidere di schierare uomini fuori ruolo ha dato il la ad un risultato fin troppo pesante per i valori delle squadre in campo. Se proprio si voleva insistere sul modulo, si poteva quanto meno utilizzare i giocatori nei propri ruoli, con l’inserimento di Ranocchia in difesa e Santon largo sulla destra.

Si intenda bene: Inter – Fiorentina era una gara aperta a qualunque esito, ma un 1-4 casalingo risulta difficile da digerire per chiunque. Tutti possono sbagliare e tutto può andare storto anche in una singola partita, come accaduto ieri. “Meglio perdere una partita 4-1 che quattro per 1-0” è una sacrosanta verità, ma l’importante è non perseverare, non rimanere inchiodati in alcune convinzioni. Vale sia per Mancini che per i giocatori. Ieri l’Inter ha sbagliato. Nessun processo, tante le variabili in causa, dalla forma atletica, Kondogbia troppo stanco, a un possibile calo di tensione, vedi Handanovic. L’importante è ripartire con il piede giusto fin da oggi, perché domenica al Marassi, al primo vero snodo della stagione, ci si aspetta una reazione da parte di tutto l’ambiente, al di là del gioco e del risultato.

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